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rubrica poetica
18 Settembre 2025 - 06:00
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate giovedì 18 agosto 2025 sono:
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Sognavo un vestito da sposa,
lo seguivo con gli occhi nelle vetrine,
e già prendeva forma nella mia mente
una festa di farfalle,
un corteo di alberi maestosi.
Sognavo… sì.
Poi la realtà mi ha acciuffata,
come un’allucinazione la separazione.
Il vestito l’ho comprato a buon mercato,
ogni tanto lo indosso,
cucito con stoffe di illusione
e lacrime dure come diamanti.
di LAURA GALLINA da Vigevano (PV)
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Recensione
La poesia inizia con l’immagine di un desiderio intimo, un abito che rappresenta un sogno di completezza e un futuro pieno di speranza. Il linguaggio è chiaro e diretto, ma allo stesso tempo capace di usare simboli forti: il vestito da sposa diventa una festa di farfalle e un corteo di alberi, a indicare la vitalità di una vita immaginata diversa. Laura Gallina esprime la fragilità di un’illusione con parole semplici, che acquistano forza proprio nella loro semplicità. “Il vestito l’ho comprato a buon mercato, ogni tanto lo indosso” è il verso che segna il passaggio dal sogno alla ferita. Le metafore creano immagini potenti, come le lacrime dure come diamanti, che uniscono dolore e splendore, peso e luce, rendendo palpabile l’intensità dell’esperienza descritta. Lo stile, pur apparendo lineare, ha un ritmo spezzato, con pause brevi e sospensioni che seguono il battito interiore della voce narrante. Il finale non porta a una rassegnazione totale, ma lascia un senso sospeso: il sogno non è cancellato del tutto. Rimane un messaggio universale sul rapporto tra desiderio e realtà, tra illusioni e verità da affrontare.
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Nel mare aperto e profondo
dove l’acqua è scura
e l’onda mette paura,
donne, uomini e bambini
abbracciati come semi di riso
scommettono sui propri destini.
Ammucchiati come grani di sabbia
con gli occhi ciechi di rabbia
alzano al cielo il viso
in cerca del paradiso.
Invocazioni, bestemmie, preghiere
parole pesanti e salate
sgorgano dalle bocche assetate.
Al vento affidano i pensieri.
Qualche volta accade
che le nuvole abbiano
il volto dei desideri.
di GIUSEPPE PINELLI da Potenza Picena (MC)
Recensione
Il testo apre un’immagine molto intensa, dove il mare non è più solo un elemento naturale, ma diventa teatro di dolore e speranza. La distesa scura è un luogo di paura, in cui uomini, donne e bambini, stretti come “semi di riso”, cercano di resistere e affidano al destino il loro cammino. Giuseppe Pinelli sceglie immagini forti e collettive, che mostrano la fragilità umana: i corpi ammassati come grani di sabbia sono privi di direzione, ma sempre rivolti verso il cielo. I versi brevi e ritmati creano un respiro ansimante, che ricorda il movimento delle onde e la tensione dell’attesa. “Al vento affidano i pensieri” segna il momento in cui la disperazione diventa una preghiera collettiva, fatta di invocazioni, bestemmie e parole pesanti come sale. Lo stile, chiaro e diretto, accompagna il lettore fino alla chiusa, dove la visione finale ribalta la tensione tragica: “Qualche volta accade che le nuvole abbiano il volto dei desideri”. Qui si apre uno spiraglio di possibilità, un sogno che resiste anche nel dolore. I versi sono un canto universale sul limite umano e sulla ricerca costante di un orizzonte migliore.
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Chissà dove è finita quella chiave
forse in fondo al mare
e i pesci fanno la guardia
che nessuno venga a cercarla tra i coralli
è una chiave preziosissima
unica cesellata per aprire un solo cuore.
Ma è muscolo d'acciaio il suo
nessun pertugio segreto da accarezzare
puoi girare intorno alla sua orbita
a volte avvicinandoti
molte volte allontanandoti
in un'altalena di dolore e dolcissima.
di GRAZIELLA GUARDINI da Bussolengo (VR)
Recensione
La poesia si concentra sull’amore e su quanto sia difficile raggiungere un cuore chiuso. Lo stile di Graziella Guardini è chiaro e immediato, con un linguaggio semplice ma intenso, che riesce a far sentire tutta la tensione emotiva del testo. Le immagini sono molto vive: la chiave perduta nel mare sorvegliata dai pesci, la chiave unica fatta apposta per aprire un solo cuore, il “muscolo d’acciaio” che protegge ogni pertugio segreto. La poesia trasmette emozioni contrastanti, tra dolcezza e dolore, tra speranza e frustrazione, creando un equilibrio delicato che cattura il lettore e lo invita a riflettere sulla complessità dei sentimenti umani. Il ritmo è regolare e quasi musicale, scandito dai versi brevi e dalle pause interne, che imitano il movimento oscillante di chi cerca di avvicinarsi e spesso si allontana. La chiusa è significativa: termina con la dolcezza del dolore, sottolineando il senso di un amore desiderato ma non completamente accessibile, e lasciando un senso di tensione emotiva che resta nella mente del lettore. Il testo lascia una riflessione profonda sull’amore come esperienza unica, misteriosa e insieme universale, dove la ricerca, la distanza e il desiderio diventano parti fondamentali della sua bellezza.
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Testata: Buonasera
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