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rubrica poetica
11 Settembre 2025 - 06:01
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate giovedì 11 agosto 2025 sono:
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Pensi
sia ancora possibile
scrivere poesie con la polvere
in bocca
se le affidi al mare.
La scuola ti ha insegnato
sponde
dalla cruna dell’ago.
E col dolore cuci
ciò che ti resta
nella giacca senza
armadi.
Sei chiocciola
senza casa,
la scuola della terra
è in fondo al mare.
Qualcuno ti sognerà
lontano,
mentre punge l’ago
sulla pelle avara.
di DANIELA SANNIPOLI di Formia (LT)
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Recensione
La poesia esplora con forza l’esperienza del dolore e della memoria, intrecciando immagini corporee e naturali. Il verso “E col dolore cuci ciò che ti resta nella giacca senza armadi” evidenzia la capacità dell’autrice di trasformare la sofferenza in gesti concreti e simbolici, creando un ponte tra esperienza interiore. Daniela Sannipoli costruisce un testo intenso, dove il mare diventa metafora di libertà e abbandono, e la scuola, con la sua “cruna dell’ago”, rappresenta vincoli e lezioni della vita. La struttura dei versi alterna momenti di sospensione a immagini potenti, generando un ritmo meditativo che accompagna il lettore attraverso la narrazione del trauma e della resilienza emotiva. L’uso di metafore come “sei chiocciola senza casa” conferisce al testo una dimensione universale, capace di evocare la fragilità dell’essere umano e la speranza di un futuro sogno. Ogni parola contribuisce a costruire un paesaggio emotivo coerente e coinvolgente, dove dolore e cura si intrecciano in un tessuto intenso, lasciando un’impressione duratura e riflessiva.
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In attesa silente era mia madre sull'uscio
e le braccia pronte ad accogliere.
Il suo fiato s'intrecciava al mio
e un'unica ombra erano le nostre forme.
Sospiri e sorrisi e amorevole dire
accorciavano il tempo delle distanze.
Rugiadosi occhi alle partenze e letizia nei ritorni,
cadenzati dai giorni del lavoro.
I ricordi hanno ancora il fremito
delle lacrime e degli abbracci.
Le tenere carezze, se ci penso, avevano
mani grandi come il mare e il viso
non bagnavano.
E i versi, oggi, sono cerchi per sentimenti
che non si lasciano declinare a piedi nudi.
di MADDALENA CORIGLIANO di Lizzano (TA)
Recensione
La poesia disegna con delicatezza la presenza materna e il calore dell’affetto familiare, trasformando ricordi quotidiani in immagini poetiche intense. Il verso “Il suo fiato s’intrecciava al mio e un’unica ombra erano le nostre forme” sintetizza l’intimità profonda tra madre e figlia, mostrando come il contatto fisico e emotivo crei un legame indissolubile. Maddalena Corigliano costruisce un testo in cui i gesti semplici, come sospiri, sorrisi e carezze, assumono valore universale e simbolico. La musicalità dei versi e la cura del ritmo consentono di alternare momenti di sospensione meditativa a descrizioni più vive, dando respiro al sentimento senza appesantirlo. L’uso di metafore come “mani grandi come il mare” conferisce alla poesia intensità visiva ed emotiva, rendendo percepibile la vastità e la profondità dell’amore materno. Ogni immagine contribuisce a costruire un quadro coerente di tenerezza e protezione, mentre i versi finali trasformano i ricordi in cerchi poetici che avvolgono e restano impressi, lasciando una sensazione di calore duraturo nel lettore.
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Le onde del mare
intonano note di diverso colore.
Ora verdi, ora azzurre,
ora bianche come spuma
schiumosa e invitante.
Cantano sogni,
sognano lievi pensieri
intrisi di sole.
Il respiro si intona
a quel ritmo
carezzando la sabbia
che cambia colore.
Io le ascolto
respirando il respiro del mare
e di te mi ricordo
dolce sogno di lontane maree
che lambiscono il cuore.
di MARIA PASHIANTI SCALZO di Santa Lucia di Piave (TV)
Recensione
La poesia trasporta il lettore in un paesaggio marino fatto di suoni e colori, dove la natura si fonde con il ricordo e il sentimento. Il verso “Le onde del mare intonano note di diverso colore” sintetizza con immediatezza l’armonia tra vista e udito, trasformando il mare in un’orchestra che accompagna pensieri e emozioni. Maria Pashianti Scalzo costruisce un testo in cui il ritmo delle onde diventa specchio del respiro umano, e la percezione dei colori e del movimento della sabbia crea una musicalità delicata e avvolgente. La poesia alterna immagini sensoriali e momenti riflessivi, permettendo di immergersi nel respiro stesso del mare e nei ricordi personali dell’autrice. La memoria di una persona amata si intreccia con le maree, rendendo tangibile la connessione tra cuore e natura. Ogni immagine, dalle note verdi alle carezze della sabbia, contribuisce a rendere la poesia intensa, viva e dolcemente meditativa, lasciando una sensazione di calma e armonia che rimane impressa e accompagna chi legge fino alla chiusa finale.
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Testata: Buonasera
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