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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Hotel "Avvenire" di Salvatore Corciulo

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 26 agosto 2025, è:

    HOTEL "AVVENIRE"

    di SALVATORE CORCIULO di Tricase (LE)

    Un pacchetto di sigarette
    preso alla vecchia tabaccheria
    nel fumo di finti piaceri
    risate spezzate, ricordi ubriachi…

    Piove sempre per l'uomo
    che cammina da solo
    la grondaia porta la notte
    nel bianco sudario dell'alba…

    Ho dormito su un letto duro
    Tra le quattro mura spoglie
    di questo albergo malandato
    come un luogo comune…

    Alloggio all'hotel "Avvenire"
    porta stretta e premonitrice
    triste assenza di futuro
    ma un rifugio che conforta…

    Le mie illusioni avvolte
    in vecchie tende luride,
    il mio futuro in custodia
    nella prigione degli ideali…

    All'alba ho aperto la porta
    per un’ultima ora d’aria…

       

    Recensione

    La poesia colpisce subito per la sua atmosfera sospesa, quasi cinematografica, che trasporta il lettore dentro spazi ristretti e segnati dal tempo. L’autore, Salvatore Corciulo, ci introduce in un luogo che non è soltanto fisico, ma anche simbolico: un albergo malandato che diventa metafora di una vita in bilico tra disillusione e ricerca di riparo. Le immagini sono crude e insieme delicate, capaci di restituire la sensazione di precarietà che attraversa ogni stanza, ogni dettaglio.


    Il testo scorre tra frammenti di vita che assumono il peso di simboli: “Piove sempre per l’uomo / che cammina da solo” racconta non soltanto la solitudine, ma anche la condizione esistenziale di chi si sente in continuo dialogo con la propria fragilità. I versi mostrano come oggetti semplici, come un pacchetto di sigarette o le tende consunte di una stanza, possano farsi custodi di illusioni spezzate e speranze rinchiuse.


    Nella poesia si respira una malinconia che non è mai gridata, ma piuttosto sussurrata. La scelta di ambientare tutto nell’“hotel Avvenire” suggerisce un paradosso: il futuro come stanza chiusa, come rifugio senza promesse, ma al tempo stesso come ultimo spazio dove potersi fermare e ritrovare un senso di tregua. L’immagine finale, “all’alba ho aperto la porta / per un’ultima ora d’aria”, amplifica questa tensione tra prigionia e liberazione, tra desiderio di respiro e inevitabile resa.


    La scrittura si muove con un ritmo asciutto, senza fronzoli, capace di rendere la malinconia tangibile e il silenzio pieno di significato. È una poesia che lascia dietro di sé il sapore amaro di una notte passata in una stanza che non appartiene, ma che resta impressa come esperienza universale di smarrimento e attesa.

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