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CONTROVERSO
29 Agosto 2025 - 06:01
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di venerdì 28 agosto 2025, è:
VESPERI SE REPETIT SEMPER - PRIMAVERA 1945
di MASSIMILIANO FOIS di Alghero (SS)
Sembravi leggera la sera
come vestita di nuvola
senza rimorsi e rimpianti
nel cielo cadesti,
quando nell'erba vestita di rosso
aspettavamo la notte invincibili...
e pur non volevi danzare
sotto la luna calante delle ventitré.
Io avevo scelto Chopin
solo sui tasti neri
nell'ora da valzer delle candele.
Sono ancora qui, immobile
e ora, se puoi, se devi,
se da qualche parte resisti ancora,
cantami quella canzone della primavera
e dimmi, con la tua voce da 33 giri
che rimarrai sempre con me...
anche quando loro arriveranno
con un accento che sembra ferro battuto.
Con me...
anche quando sarò solamente un fiore
nel vaso del tuo balcone.
♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦
Recensione
Sin dai primi versi questa poesia trasmette una forza emotiva che centra le intenzioni dell’autore. Come chiarisce nell’incipit, la sera diventa una presenza intensa e fragile; sembra quasi un corpo che si dissolve. Massimiliano Fois riesce ad amalgamare memoria, amore e tragedia storica, riuscendo a dare vita e consistenza a un testo che non narra solo un momento intimo, ma che nel suo divenire si carica di una eco collettiva profonda. Egli prova a testimoniare le speranze ferite alla fine della guerra nella primavera del 1945.
Ogni rigo è scandito da immagini delicate: “vestita di nuvola” o “sotto la luna calante delle ventitré”. Tali passaggi si alternano a momenti duri, provati dall’arrivo di “loro”, figure incombenti il cui idioma “ha un accento che sembra ferro battuto”. Proprio in questa dicotomia la poesia trova la sua potenza: la presenza di ricordi spensierati e, per contrasto, la vicenda storica che sovrasta con feroce intensità.
Ad un certo punto appare Chopin con il suo piano. Quella musica restituisce una scena sospesa tra bellezza e precarietà. Il sentimento d’amore, in questo quadro, non risulta soltanto un rifugio, ma anche una solida resistenza, quasi un impegno a superare la distruzione del momento. Il fiore “nel vaso del tuo balcone”, come recita la delicata e struggente immagine finale, consacra ogni momento della poesia. Tale suggello risulta un modo per continuare a restare, anche se diversi o trasformati, accanto a chi si ama.
Ogni verso descrive, in maniera sobria e non drammatica, il senso di perdita e tristezza; al contempo, trasmette la forza di un legame che dura per sempre. La poesia trasforma un ricordo personale in un'esperienza comprensibile a tutti, parlando a chiunque abbia amato in momenti difficili e abbia temuto di perdere per sempre quella condizione.
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Testata: Buonasera
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