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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Francescomaria Ruberto, Crescenza Caradonna e Alberto Gaetano Castrini

Poesia del Giorno

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate giovedì 19 giugno 2025 sono:

  • Vita di poesia di Francescomaria Ruberto di Eboli (SA);
  • Dove finisce il cielo di Crescenza Caradonna di Bari;
  • Ieri e domani di Alberto Gaetano Castrini di Brescia.
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VITA DI POESIA

Come prosa la mia vita
lunga e incomprensibile,
a volte noiosa
di punti e virgole.

Come poesia l’amore
inatteso e crudo
di cui, avido come insetto
di fior, mi nutro.

di FRANCESCOMARIA RUBERTO di Eboli (SA)

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Recensione



C’è una differenza chiara tra vivere e sentire, tra la vita che scorre ordinata e ciò che arriva all’improvviso e scuote. Nei versi si racconta una quotidianità simile alla prosa: lunga, ripetitiva, fatta di pause che sembrano obbligate più che scelte. È la vita di tutti i giorni, fatta di abitudini, giornate uguali, parole spente. Ma qualcosa rompe questo schema: la poesia, che qui si identifica con l’amore — non come idea vaga, ma come forza concreta, istintiva, capace di cambiare tutto. Il poeta si vede come un piccolo essere attratto da un fiore, spinto da una fame profonda. L’immagine colpisce perché sincera: non cerca bellezza, ma verità, bisogno, contatto. Non c’è difesa, né distanza: solo impulso, immersione, necessità di sentire pienamente. Il centro del testo sta proprio nel legame tra prosa e poesia: la seconda può esistere solo perché c’è la prima, perché in mezzo al vuoto della ripetizione può nascere qualcosa di vivo. L’amore, allora, non consola, ma sconvolge, e in questo risiede la sua forza. È irruzione, rottura, ma anche possibilità. Francescomaria Ruberto dà forma a questo contrasto continuo tra l’abitudine e il desiderio. Scrivere, qui, non è spiegare ma attraversare quello che si prova davvero. È un modo per restare dentro il movimento, tra la stasi del giorno e l’impulso che lo rompe.

   

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DOVE FINISCE IL CIELO

Il confine tra cielo e mare
è una linea che respira in me.
Ogni tramonto
mi scrive addosso
ciò che ho dimenticato di sentire.
Nel blu che non si distingue
mi ritrovo intera,
senza nome,
ma piena di senso.
Come se fossi sempre stata lì:
un frammento d’acqua
in cerca della propria voce.

di CRESCENZA CARADONNA di Bari

Recensione


C’è un punto molto sottile, quasi difficile da vedere, dove il cielo e il mare si incontrano e sembrano muoversi insieme, come se respirassero. Non è un orizzonte fermo, ma una linea dentro di noi, che cambia e rispecchia come ci sentiamo. In questo spazio delicato sta il senso della poesia: il tramonto diventa un linguaggio silenzioso che lascia un segno, risvegliando emozioni nascoste e pensieri che non abbiamo detto. Chi scrive si lascia andare in questo spazio liquido, dove il blu non è solo un colore, ma un modo per sentirsi se stessi. Non ci sono confini o ruoli da seguire: c’è solo la sensazione di essere completi proprio quando si smette di cercare una definizione precisa. È in questo mescolarsi di cielo e mare che il poeta si sente parte di qualcosa di più grande, perde il suo nome per trovare un vero significato. Crescenza Caradonna crea una mappa senza indicazioni precise, dove l’unica cosa da fare è lasciarsi andare. L’immagine del “frammento d’acqua in cerca della propria voce” è molto forte e diretta: parla di qualcuno che vuole sentirsi parte di tutto, anche se non ha ancora trovato il suo vero suono. Mare e cielo non sono solo paesaggi, ma compagni silenziosi che riflettono chi siamo davvero.

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IERI E DOMANI

Forse perché l'ho davanti
la pianura mi pare un cesto,
sempre pieno del passato.
Però non tutto è a fuoco.

Ci sono tutti gli ieri,
le tempeste impietose,
gli schiarimenti inattesi,
le stagioni tutte, inanellate.

Talvolta il ricordo ritorna
sfilando il buio; m'attanaglia
d'improvviso, forte,
serrandomi il cuore.

E il domani? Senza
un sussurro, rapido
scende dal monte,
m'assale alle spalle,

non m'avvisa mai!

di ALBERTO GAETANO CASTRINI di Brescia

Recensione

Lo sguardo si posa sulla pianura, ma ciò che si vede è più di un semplice paesaggio. È una distesa che riflette emozioni, ricordi che si sovrappongono e momenti di vita che tornano. In questa visione, la pianura diventa un contenitore silenzioso del passato, un cesto in cui si accumulano gli “ieri”, anche se un po’ confusi e mai dimenticati del tutto. Stagioni ed eventi si susseguono senza un ordine preciso, mescolando momenti difficili e momenti sereni, tristezza e speranza. La memoria non sceglie cosa tenere o scartare, accoglie tutto. E quando torna alla mente, lo fa con forza, toccando parti profonde di noi, riportando a galla ciò che credevamo superato. Poi lo sguardo si sposta al futuro. Il domani non ha volto e non dà tregua. Arriva in fretta, senza avvertire, sorprende e mette in difficoltà. È un tempo che non chiede permesso, che entra nella vita con urgenza. Alberto Gaetano Castrini crea un equilibrio tra ciò che conosciamo e ciò che non possiamo controllare. Al centro c’è il presente, fragile e attraversato da emozioni opposte.

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