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Taranto

«Straordinari non pagati da 18 mesi, così si ferma la Difesa»

La denuncia della Uil: «L’Arsenale di Taranto è il cuore operativo della Marina Militare e non può continuare a essere gestito in emergenza. Occorre rispetto per i lavoratori»

“Non è tollerabile investire milioni di euro in missioni internazionali e contemporaneamente negare il giusto compenso ai lavoratori civili che hanno contribuito al successo della Difesa. I dipendenti civili non sono lavoratori di serie B: il loro impegno e la loro professionalità sono fondamentali e devono essere riconosciuti”. Con queste parole, Ignazio Barbuto, coordinatore RSU dell’Arsenale di Taranto (MARINARSEN), denuncia una situazione ormai insostenibile che rischia di mettere a repentaglio le attività di una struttura chiave per la sicurezza del Paese.

Da oltre diciotto mesi, infatti, il personale civile del Ministero della Difesa in servizio presso l’Arsenale aspetta di ricevere la retribuzione per ore di lavoro straordinario già effettuate. “Parliamo di prestazioni autorizzate e svolte con senso del dovere – spiega Barbuto – che hanno permesso di garantire attività cruciali come quelle del Settore Bacini, indispensabili per la manutenzione e l’efficienza delle Unità Navali. Eppure a oggi, nonostante i sacrifici e la disponibilità dimostrata, non un euro è stato ancora corrisposto.”

A complicare ulteriormente la situazione, la comunicazione giunta tramite la stessa Direzione che lo Stato Maggiore Marina non accrediterà più fondi. “Questo significa – sottolinea Barbuto – che dal mese di settembre 2025 è stato necessario sospendere il lavoro straordinario, con l’inevitabile ricaduta negativa su tutte quelle attività che senza ore aggiuntive difficilmente potranno essere garantite, almeno fino al primo trimestre del 2026”.

Un caso emblematico è quello della missione “Mare Aperto”, svoltasi nel 2024. Per ventidue giorni alcuni lavoratori civili sono stati imbarcati e sono rimasti a disposizione ventiquattr’ore su ventiquattro, svolgendo un ruolo fondamentale per la riuscita dell’operazione. “Il personale militare ha ricevuto regolarmente la retribuzione per le ore extra – denuncia la RSU – mentre ai civili, che hanno lavorato fianco a fianco e con identiche responsabilità, non è stato riconosciuto nulla. È una disparità inaccettabile e profondamente ingiusta”.

La denuncia non riguarda solo gli arretrati, ma anche il futuro. Barbuto avverte: “Non si tratta soltanto di saldare i debiti verso i lavoratori, ma di garantire risorse strutturali e adeguate per gli anni a venire. L’Arsenale di Taranto è il cuore operativo della Marina Militare e non può continuare a essere gestito in emergenza. Occorre rispetto per i lavoratori che, con il loro sacrificio, assicurano ogni giorno il corretto funzionamento della Difesa”.

A rendere il quadro ancora più critico è la cronica carenza di organico, che costringe chi è in servizio a sopperire con turni massacranti. “La verità – continua Barbuto – è che da anni i concorsi pubblici non riescono a coprire il fabbisogno reale di personale. Le procedure sono lente, le assunzioni goccia a goccia, mentre le competenze fondamentali restano concentrate su pochi dipendenti, spesso proprio quelli che oggi attendono il pagamento delle ore straordinarie. Senza un’inversione di rotta, la programmazione delle manutenzioni, la sicurezza delle attività quotidiane e la capacità di risposta in emergenza saranno seriamente compromesse”.

Il Coordinatore RSU lancia dunque un appello diretto al Ministero della Difesa e alla Marina Militare: “Serve un intervento immediato, servono risorse, ma soprattutto serve la volontà politica di rispettare chi lavora e chi ha dimostrato, nei fatti, di essere indispensabile. Se non arriveranno risposte concrete – conclude Barbuto – non escludiamo di intraprendere azioni di protesta più incisive. La dignità dei lavoratori non può essere sacrificata alle logiche di bilancio”.

A sostegno della vertenza interviene anche la Confederazione UIL di Taranto, per voce del coordinatore territoriale Gennaro Oliva, che ribadisce: “La UIL sarà al fianco dei lavoratori dell’Arsenale e delle loro rappresentanze in ogni iniziativa che verrà intrapresa, perché non è tollerabile che in una città come Taranto, già segnata da gravi problemi occupazionali e sociali, si consumino ingiustizie di questa portata. Non si può continuare a chiedere sacrifici senza garantire diritti. Qui non è solo in gioco il salario, ma la dignità delle persone e la tenuta di un presidio strategico per l’Italia intera”.

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