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Taranto

Bitetti incontra i vertici dell’Arsenale: “Serve un nuovo patto tra Taranto e la Marina”

Passaggio di consegne tra i comandanti al centro dell’incontro istituzionale in Municipio. Al centro il rilancio occupazionale, l’integrazione con la città e l’apertura di varchi verso il mare

L'incontro a Palazzo di Città a Taranto

L'incontro a Palazzo di Città a Taranto

TARANTO - Cambio al vertice dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto e confronto istituzionale sui temi strategici per il futuro del presidio e della città. Il sindaco Piero Bitetti ha ricevuto questa mattina, a Palazzo di Città, l’ammiraglio ispettore Pasquale de Candia, direttore uscente dell’Arsenale, e il contrammiraglio Alessandro Battaglia, che nei prossimi giorni assumerà ufficialmente il comando della storica struttura.

L’incontro, definito dal primo cittadino come “un momento di confronto importante e costruttivo”, si è svolto in un clima di cordialità e collaborazione istituzionale. Diversi i temi affrontati, a partire dal rilancio occupazionale dello stabilimento.

«Abbiamo condiviso – ha dichiarato Bitetti – l’obiettivo di valorizzare le competenze professionali presenti nell’Arsenale, rafforzando il suo ruolo nel sistema produttivo locale e contribuendo alla crescita economica della città».

Un altro punto centrale del colloquio ha riguardato la fruibilità delle aree interne alla struttura militare. L’amministrazione comunale ha espresso la volontà di favorire l’integrazione dell’Arsenale nel contesto urbano, nel pieno rispetto della sua funzione strategica, con iniziative che possano rendere accessibili alcuni spazi alla comunità.

Tra le proposte emerse, quella avanzata direttamente dal sindaco: l’apertura di varchi che consentano ai cittadini di ammirare le aree paesaggistiche interne dello stabilimento. Un gesto simbolico ma significativo, che punta a ricucire il rapporto tra la città e il suo mare, storicamente separati dalla presenza della struttura militare.

«Taranto deve tornare a guardare all’Arsenale non solo come presidio militare, ma anche come parte integrante della sua identità – ha concluso Bitetti –. Un rapporto nuovo, fatto di sinergie, valorizzazione e dialogo tra istituzioni, che metta al centro la comunità».

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