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La battaglia

La conferma: lì sotto c'è l'anfiteatro

L'archeologo D'Andria: «Ora bisogna riportarlo alla luce»

La conferma: lì sotto c'è l'anfiteatro

Lì sotto c’è davvero qualcosa di molto più che interessante. Oggi ci sono un parcheggio e intorno uffici comunali e qualche esercizio commerciale, ma scavando avremmo la certezza di portare o riportare alla luce un pezzo di storia antica della città. La conferma l’ha data il professor Francesco D’Andria, archeologo che insieme al consigliere comunale Gianni Liviano nei mesi scorsi ha lanciato la sfida per fare emergere in superficie i resti dell’anfiteatro romano, al di sotto del quale potrebbe persino esserci traccia di reperti ancora più antichi: quelli di un teatro greco. Parliamo dell’area dell’ex mercato coperto, nella via non a caso chiamata “via Anfiteatro”.

Proprio grazie all’iniziativa lanciata qualche mese fa, è stato avviato dalla Soprintendenza uno studio georadar per verificare cosa effettivamente sia rimasto dell’anfiteatro romano,  le cui tracce erano già affiorate negli scavi parziali compiuti nel corso dei decenni. Anche oggi, in un angolo dell’ex mercato coperto, è lasciato alla vista un piccolissimo spaccato dei resti di quella che doveva essere una imponente costruzione. I risultati dei rilievi compiuti nel corso dell’estate sono stati resi noti nel corso del Convegno di Studi sulla Magna Grecia dalla soprintendente Romana Paolillo.

«Le prospezioni compiute dall’archeologa Laura Cerri - ha spiegato D’Andria nel corso di una conferenza congiunta con lo stesso Liviano - hanno confermato la presenza dell’anfiteatro. Alcuni muri sono conservati meglio, altri meno. Il lato maggiore misura 105 metri per una larghezza di 85 metri. Di fatto si tratta di misure analoghe a quelle dell’anfiteatro di Lecce. Ma a mio parere l’anfiteatro di Taranto è ancora più grande. Teniamo presente che le prospezioni compiute fino a tre metri di profondità, in via Anfiteatro sono state ostacolate dagli impianti dei sottoservizi. Non è stato identificato l’anello esterno». Un altro anello sarebbe stato invece localizzato alle spalle dell’attuale Bar Tarentum. Per rendere ancora più completa la ricerca, il professor D’Andria ha suggerito ulteriori indagini per verificare l’esistenza di un teatro greco risalente al IV secolo avanti Cristo. Gli indizi ci sarebbero tutti: «In via Anfiteatro furono ritrovate delle coppe con riferimenti a Dioniso, la cui figura è legata all’origine del teatro». Nell’attesa di rivedere anfiteatro e, eventualmente, persino il teatro, la proposta avanzata da D’Andria è quella di realizzare una grande mostra con tutti gli elementi documentali sulla storia dell’enfiteatro di Taranto.

L'archeologo Francesco D'Andria

Oltre i risultati, le considerazioni: «A Milano sui resti dell’anfiteatro romano hanno creato un parco urbano, a Taranto si è rinunciato alla scoperta dell’anfiteatro. Come portarlo alla luce in un’area così urbanizzata? Non capisco perché a Taranto non si costruiscano parcheggi multipiano: in questo modo  si libererebbe l’area dell’ex mercato. Per queste azioni ci sono le risorse del Pnrr». Non ultimo per importanza un riferimento alla situazione della Soprintendenza per il Patrimonio Subacqueo: «Dopo i pasticci fatti dall’ex ministro Sangiuliano, mi auguro che la dottoressa Paolillo venga confermata. La Soprintendenza di Taranto ha però  bisogno di strutture e personale. 

                                         

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