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Il caso

Nave Garibaldi, altra occasione già quasi persa

Diventerà un museo. Di Gregorio invita a predisporre un progetto, ma Genova è già molto più avanti

Nave Garibaldi, altra occasione già quasi persa

Dopo quella di nave "Vittorio Veneto", la beffa potrebbe ripetersi. Questa volta con la portaerei "Giuseppe Garibaldi". Prossima alla dismissione, la regina della Marina Militare Italiana potrebbe essere trasformata in un museo. Per queste ragioni il consigliere comunale e regionale Vincenzo Di Gregorio invita a non lasciarsi sfuggire l'occasione e ad elaborare un progetto per avere la futura nave-museo a Taranto. Ma, a ben vedere, Genova si è portata molto più avanti e sembra già in netto vantaggio su Taranto.

«Nave Garibaldi, il primo incrociatore portaeromobili della Marina Militare italiana, dopo 40 anni di servizio, dal prossimo 1 ottobre sarà collocato in Ridotta Tabella di Disponibilità e successivamente in disarmo. La storia dell'unità navale è indissolubilmente legata alla Base MM di Taranto dove è di stanza quando non è in missione. Nei bacini dell'Arsenale Militare, inoltre, è stata sottoposta a importanti lavori di manutenzione», dichiara Di Gregorio.
«Una volta in disarmo, quindi - auspica il consigliere - Nave Garibaldi potrebbe essere trasformata in museo ed è naturale immaginare che la sua sede continui ad essere Taranto. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, invece, sembra che a Genova stiano già lavorando alla trasformazione della nave in un sito museale  e congressuale. Il progetto, sempre stando a queste notizie, sarebbe stato già condiviso con i vertici della Marina Militare italiana. Non sappiamo se tutto ciò corrisponda al vero, in ogni caso, questa indiscrezione deve servire da campanello d'allarme per non vedere per l'ennesima volta, compiersi un vero e proprio scippo ai danni del capoluogo jonico. Taranto è la più importante base navale della Marina Militare italiana con cui ha un rapporto ultracentenario e una simbiosi difficilmente replicabile in qualsiasi altra parte d'Italia».

Il consigliere non si dà per vinto: «Dobbiamo subito candidare Taranto come sede di Nave Museo Garibaldi, creando intorno a questo progetto un consenso trasversale e unanime che coinvolga tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti. Personalmente chiederò al presidente Michele Emiliano l'impegno diretto della Regione, e il coinvolgimento di Asset per predisporre un progetto adeguato. Ma ripeto, non importa chi avanzerà la proposta, potrebbe farlo il Comune di Taranto o un soggetto privato, l'importante è che questa volta Taranto parli con una sola voce in favore del territorio».

Ma, come detto, Genova è già molto più avanti. E non si tratta solo di indiscrezioni. Come riporta infatti il quotidiano genovese Il Secolo XIX, il progetto di portare nel capoluogo ligure la portaerei è guidato dall’ammiraglio Sergio Biraghi, storico Capo di Stato Maggiore della Marina, oggi vicepresidente del Centro di analisi sulla marittimità "Giuseppe Bono", il cui Consiglio gli ha conferito pieno mandato a perseguire questo piano. Ill progetto, si legge in una nota, «è già stato condiviso nelle sue linee essenziali con i vertici della Marina Militare Italiana» e «ricalca per filosofia dell’intervento quello che ha fatto della portaerei USS Intrepid una delle principali attrazioni turistiche e culturali di New York. Un grande sito in grado di polarizzare interessi turistici, congressuali, di studio e di favorire al tempo stesso l’insediamento a Genova, non casualmente in una porzione di porto immediatamente a ridosso dell’area crocieristica, di importanti realtà direttamente connesse con la vocazione marittima e mediterranea del più importante porto del Paese». 

L'ammiraglio Biraghi, peraltro, non è nuovo a imprese di questo tipo. Nel 2005, infatti, fu il protagonista del trasferimento del sottomarino "Enrico Toti" al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dopo anni di pressoché abbandono nel porto fluviale di Cremona. 

Insomma, a Taranto tocca inseguire. Ancora una volta.

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