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12 Giugno 2024 - 06:15
La conferenza del Pd
Seduta sciolta per mancanza del numero legale: si è chiuso così ieri, 11 giugno, il consiglio comunale di Taranto.
«L’ennesima dimostrazione della totale mancanza di stabilità dell’amministrazione comunale di Taranto. Il Sindaco ne prenda atto una volta per tutte con una limpida analisi di coscienza e dica onestamente ai cittadini cosa vuole fare. I cittadini attraverso il voto delle europee hanno ampiamente dimostrato di non riconoscersi nel lavoro di questa amministrazione comunale. Attendiamo che Melucci ne prenda atto». A parlare sono Giuseppe Tursi, segretario cittadino del Pd Taranto, e sempre dalle fila dem il consigliere regionale e comunale Enzo Di Gregorio ed i consiglieri comunali Lucio Lonoce e Luca Contrario.
In una precedente conferenza stampa, i rappresentanti del Partito Democratico ionico avevano evidenziato come «nonostante l’astensionismo, il partito cresce in percentuale e in termini di voti assoluti» e che «a Taranto, il Pd si impone addirittura come primo partito, risultato che consideriamo come il frutto di candidature affidabili, ed è chiaro il riferimento allo straordinario Antonio Decaro ma anche a tutti gli altri candidati pugliesi che hanno centrato l’obiettivo. Un ringraziamento particolare al giovanissimo Giammario Spada e alla squadra dei Giovani Democratici».
In conferenza non poteva mancare un passaggio sul "caso Taranto": «Con riferimento all’attività amministrativa comunale e provinciale di Taranto, abbiamo fatto diversi tentativi per correggere una rotta che ritenevamo sbagliata, siamo rimasti inascoltati e siamo passati all’opposizione perché non consideriamo più quelle gestioni aderenti al programma di centrosinistra. Per questo, abbiamo rinunciato a ruoli, prestigio e indennità: questo è un fatto concreto che i tarantini hanno tenuto in debito conto e apprezzato. Da qui si riparte per continuare il lavoro di ascolto dei militanti e dei circoli, iniziato in campagna elettorale. Saremo ancora tra la gente anche per restituire fiducia a chi non va più a votare, nonché a lavorare al fine di costruire un fronte progressista unito, capace di tornare presto ad amministrare la provincia e la città capoluogo».
Da parte sua, l'amministrazione comunale parla di «ennesimo atteggiamento indecifrabile nel corso della seduta del Consiglio comunale con l’effetto che la massima Assise cittadina è stata aggiornata a giovedì 13 giugno per mancanza del numero legale. Una circostanza che, penalizzando ancora una volta la città, ha comportato la mancata approvazione di punti all’ordine del giorno il cui carattere era di tipo prettamente amministrativo. Il riferimento è alle variazioni di bilancio necessarie per consentire lo sblocco di fondi per procedere alla rimozione dalle spiagge della pianta “Posidonia”, per mettere in sicurezza la viabilità e regolamentare il parcheggio nell’Isola amministrativa (Marina di Taranto) e per dare seguito ad interventi di manutenzione straordinaria relativi al mercato ittico, ad opere viarie pedonali, ad alloggi popolari, agli impianti di ventilazione presenti nelle scuole e all’edilizia scolastica. E poi, ancora, provvedimenti come il “Documento strategico del Commercio” o come l’esame del progetto definitivo relativo all’intervento denominato “Programma attuativo di Social Housing nell’ambito della città vecchia di Taranto”. Un risultato che se da un lato deve indurre la maggioranza ad essere più organizzata, dall’altro non fa capire perché le minoranze provocano un danno alla città frenando l’azione amministrativa»
«A fronte di situazioni come quelle registratesi in Consiglio comunale - ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci - mi sembra superfluo fare commenti. C’è un momento in cui non ci si può ancorare alle proprie posizioni e questo momento è quando si deve decidere per l’esclusivo interesse della città e dei cittadini. In questo caso, non esistono maggioranza ed opposizioni: si dovrebbe lavorare tutti verso un obiettivo comune. I provvedimenti che sono stati bloccati, e questo nonostante fossero connotati dal requisito dell’urgenza, non erano squisitamente “politici”. Del resto, cosa c’è di “politico” in una decisione come quella di procedere allo smaltimento della Posidonia ammassata sulle spiagge ed in grado di sprigionare quotidianamente un olezzo che avvertiamo tutti? O come quello relativo alla manutenzione straordinaria di opere stradali, degli alloggi popolari? O come quello che avrebbe dovuto autorizzare la sistemazione della Villa Peripato in quanto sede di una manifestazione sportiva prevista dai Giochi del Mediterraneo? A me, che lavoro ogni giorno per la collettività, questi sembrano servizi da rendere alla città. Evidentemente, più di qualcuno non la pensa allo stesso modo».
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