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La crisi del Siderurgico

Acciaierie d'Italia, l'annuncio di Urso sul commissariamento

Le parole del ministro. Ed anche le audizioni diventano un "caso"

L'ex Ilva e nel tondino il ministro Adolfo Urso

L'ex Ilva e nel tondino il ministro Adolfo Urso

Ecco s’avanza il commissariamento-bis per l’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia. Tutto pronto, assicura il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il suo intervento in commissione Industria al Senato dove sono in esame i decreti - gli ennesimi - proprio sulla crisi infinita del Siderurgico. «La strada per l’amministrazione straordinaria è stata aperta» ha detto Urso, anche se è necessario «attendere il confronto con gli azionisti, ancora in corso, e che potrebbe portare eventualmente a una soluzione che deve in ogni caso garantire il rilancio produttivo, occupazionale e la riconversione ambientale. Ove non ci fossero nel frattempo altre soluzioni, altrettanto significative per le garanzie sul rilancio industriale e occupazionale, dopo aver messo in salvaguardia i crediti delle imprese procederemo nella direzione del commissariamento».

Insomma, ribadisce il ministro, «tutti gli strumenti per il commissariamento sono stati attivati», mentre resta da «completare il processo che consentirà alle società del vasto indotto di Acciaierie d’Italia di attivare le procedure per cedere i crediti alle banche e certamente al Mediocredito Centrale che, con la copertura della Sace, potranno acquisire i crediti dell’indotto per evitare che accada quello che è accaduto purtroppo quando è avvenuta la precedente amministrazione straordinaria».

Nel frattempo, anche le stesse audizioni stanno diventando un “caso”: «Mi ha stupito apprendere che l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia non sia venuta nemmeno in audizione a dare le informazioni che il Parlamento ha ritenuto di chiedere. Queste informazioni non sono state date nemmeno al socio pubblico e ai commissari titolari degli impianti. Quello che è utile, e necessario, è che ci sia la piena partecipazione di tutti» ancora parole del ministro, mentre in una nota Acciaierie d’Italia scrive che «in merito alle audizioni svolte dalla IX Commissione Permanente (Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare) del Senato in argomento D.L. Ilva» l’azienda «comunica di non essere stata convocata dalla Commissione. Acciaierie d’Italia conferma sin d’ora la sua partecipazione in caso la Commissione ritenga opportuna l’audizione della società». «Acciaierie d’Italia Spa rinnova la sua disponibilità a partecipare all’audizione del 13 febbraio 2024, così come evidenziato dal Ministro Urso» è una successiva precisazione; in un’altra nota AdI chiarisce che «in riferimento agli articoli comparsi sulla stampa in questi giorni, tra i quali l’articolo pubblicato dal quotidiano “La Verità”, nei quali si afferma che Acciaierie d’Italia non fornirebbe a Sace le informazioni necessarie per poter dar seguito a quanto previsto dai provvedimenti adottati in questi giorni dal Governo a tutela dei crediti delle imprese dell’indotto, l’Azienda precisa che tali affermazioni sono prive di ogni fondamento. Acciaierie d’Italia non ha mai ricevuto alcuna richiesta in tal senso da Sace e si riserva di agire in ogni sede a tutela delle proprie ragioni».

Davide Sperti

Dal sindacato, Davide Sperti, segretario generale della Uilm Taranto, evidenzia la necessità di «un momento di svolta», predisponendo «la liquidità necessaria per la sopravvivenza dello stabilimento» e la «messa in sicurezza dei crediti delle imprese».

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