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La proposta
17 Novembre 2023 - 06:15
Giochi del Mediterraneo: a Taranto l'edizione 2026
E se atleti israeliani e palestinesi partecipassero ai Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026?
L’idea, che potrebbe essere cesellata in una proposta concreta, è balzata nella serata di mercoledì 15 novembre nel corso di un dibattito sulla questione mediorientale. Luogo del dibattito, il circolo del Partito Democratico del quartiere Paolo VI. Un incontro al quale hanno partecipato il consigliere regionale Michele Mazzarano (Pd), il professor Riccardo Pagano (presidente dell’Anpi), Alfredo Venturini (Mezzogiorno Federato), Gabriele Portacci (Giovani Democratici).
Alla serata è intervenuto l’assessore comunale Mattia Giorno e proprio lui ha lanciato l’idea: provare a portare a Taranto israeliani e palestinesi. Nell’auspicio, ovviamente, che fino al 2026 il conflitto sia finalmente cessato.
«Per Taranto - ha detto nel suo intervento Mattia Giorno - sarebbe una opportunità enorme. Avremmo il modo di dimostrare che lo sport è effettivamente un veicolo di pace, un strumento positivo di geopolitica. Riuscire a portare a Taranto gli atleti israeliani e palestinesi potrebbe favorire il dialogo internazionale e portare, dopo la guerra, finalmente un clima di distensione attraverso lo sport. Per Taranto sarebbe davvero una grande opportunità».
Naturalmente, l’impresa travalica competenze e possibilità del Comune. È a più alti livelli che bisognerebbe agire. Dovrebbe essere compito del Governo e del Ministero degli Esteri tessere una adeguata rete di relazioni diplomatiche per centrare l’obiettivo e investire il Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, presieduto da Davide Tizzano. Non sarà affatto facile.
Già nel 2009, in occasione dei Giochi del Mediterraneo di Pescara, scoppiò un caso politico per l’esclusione degli atleti israeliani. Cosa che avviene sin dal 1951, anno di istituzione dei Giochi. L’on. Fiamma Nirenstein in quella circostanza presentò una interrogazione parlamentare per «il mancato invito non solo della delegazione israeliana, ma anche di quella palestinese». Una esclusione giudicata «inammissibile, perché avalla la posizione di chi vuole delegittimare lo Stato d’Israele». Era il 2009, e la strage di Hamas del 7 ottobre 2023 era ancora lontana, come lontana era la conseguente devastante reazione di Israele su Gaza. Pensare ora di portare israeliani e palestinesi a Taranto appare dunque missione impossibile, al limite dell’utopia. Gli ostacoli da superare sono enormi. Ma a crederci davvero i miracoli possono anche accadere...
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