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Il Siderurgico

Ex Ilva, Melucci dall'«ampia sintonia» all'attacco a Urso. E riapre il fronte del porto

Acciaierie d'Italia, le mosse del Comune

Urso e Melucci nel corso di un incontro al Ministero

Urso e Melucci nel corso di un incontro al Ministero

Dall’«ampia sintonia» ad inizio anno all’accusa di «record vergognoso» per i danni inflitti a Taranto: il sindaco nonchè presidente della Provincia Rinaldo Melucci ha sferrato un duro attacco al Ministro delle Imprese, Adolfo Urso. «La città di Taranto e ogni contribuente italiano meritano di sapere subito dal ministro Urso cosa ne è stato delle ingenti risorse pubbliche impegnate quest’anno per Acciaierie d’Italia e che avrebbero dovuto sostenere l’aumento di quote e di controllo da parte dello Stato nello stabilimento siderurgico ionico. Ci dica a cosa è dovuta questa improvvisa accondiscendenza verso l’atteggiamento di un privato come ArcelorMittal, che ha dimostrato sin qui di essere interessato solo a speculare sull’acciaio italiano, che solo altrove sta investendo nella transizione tecnologica, che continuamente crea danni incalcolabili al sistema economico, al mondo del lavoro e alla qualità della vita tarantini» dice il sindaco.

Ancora, «il ministro Urso deve cortesemente prendersi la responsabilità morale e istituzionale di spiegare chiaramente ai cittadini ionici e pugliesi cosa ne è stato dell’accordo di programma sulla prospettiva dell’ex Ilva». E' davvero lontanissimo il 19 gennaio scorso, quando Melucci, dopo un incontro a Roma proprio con Urso aveva usato l'espressione «data storica»: «Nelle parole del ministro abbiamo riscontrato ampia sintonia con la nostra visione, il fatto che abbia accolto la prospettiva di un accordo di programma, che noi chiediamo dal 2018, rende quella di oggi una data storica».

In merito all’ex Ilva, poi, è lo stesso Melucci a riaprire il fronte del porto. Con una lettera inviata al presidente Sergio Prete, il sindaco ha infatti invitato l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio a verificare la situazione dei mancati pagamenti da parte di Acciaierie d’Italia nei confronti degli operatori portuali, «notiziandolo sul punto». Melucci riferisce di «molteplici e sempre più critiche segnalazioni» e chiedendo un aggiornamento sulla vicenda ha ribadito come l’Authority «debba adoperarsi per rivedere le concessioni di AdI sui moli, riprendendo un concetto più volte espresso, ossia che l’industria debba arretrare rispetto al porto e alla città».

La lettera inviata dal sindaco Melucci al presidente Sergio Prete

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