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La scomparsa del "pediatra buono"

«La comunità ionica sarà sempre in debito con Oronzo Forleo»

Il ricordo dei colleghi e del mondo della cultura

Nella foto di Aurelio Castellaneta, il dott. Oronzo Forleo (secondo da sinistra) nel reparto da lui diretto, insieme con Claudio Papa (Associazione Mister Sorriso) e il sassofonista Raffaele Casarano

Nella foto di Aurelio Castellaneta, il dott. Oronzo Forleo (secondo da sinistra) nel reparto da lui diretto, insieme con Claudio Papa (Associazione Mister Sorriso) e il sassofonista Raffaele Casarano

«La Direzione tutta di Asl Taranto» ha voluto esprimere «sentito cordoglio per la dipartita del caro pediatra Oronzo Forleo. Il dottor Forleo è stato un grande professionista della nostra azienda sanitaria locale». Forleo, si ricorda in una nota diffusa dall’Azienda Sanitaria, «ha condotto per anni la direzione dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Santissima Annunziata con dedizione e passione. Medico sensibile e attento, è stato punto di riferimento per il suo staff e per tante famiglie, si è preso cura con amore di centinaia di neonati pretermine accolti in Utin, l’unità da lui condotta».

Anche l’Ordine dei Medici di Taranto ha voluto omaggiare il ‘pediatra buono’, stimatissimo in città: «La scomparsa del dottor Oronzo Forleo rappresenta una grande perdita per la nostra comunità professionale. Medico scrupoloso e innovatore, ha radicalmente cambiato l’assistenza ai neonati, in particolare prematuri, facendo raggiungere alla Struttura da Lui diretta per tanti anni livelli di assoluta eccellenza. Ci lascia un ottimo professionista, e soprattutto un indimenticabile amico con cui abbiamo condiviso progettualità e speranza di futuro.  Tutti i componenti del Consiglio Direttivo dell’Ordine si stringono commossi ai Suoi famigliari in un affettuoso saluto al carissimo Oronzo». Dal mondo politico, commosso il ricordo del consigliere regionale Enzo Di Gregorio: «Con la morte del dottor Oronzo Forleo, stimato pediatra, ci lascia un professionista attento e scrupoloso. Per anni è stato un punto di riferimento per i suoi colleghi e per i tanti tarantini che si sono affacciati all’Unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Ss Annunziata di Taranto. La sofferenza non è mai bella, quella che colpisce i bambini è ancora più odiosa. Il dottor Forleo con la sua preparazione e con la sua capacità di creare empatia, ascoltava le persone  e ne comprendeva il particolare stato di dolore. Ci ha lasciati a 67 anni dopo una lunga malattia. Mi unisco al dolore di quanti lo hanno conosciuto e rivolgo ai familiari un abbraccio sentito e fraterno».

Forleo era anche uomo legato alla cultura, come ha voluto sottolineare l’Orchestra della Magna Grecia, esprimendo «massimo cordoglio e vicinanza a familiari, amici e a quanti vollero bene al dott. Oronzo Forleo. Per le sue indiscusse qualità professionali e umane gli era stato assegnato il Premio Mysterium».

Ma ad essere particolarmente sentito è il messaggio che Simone Orazio ed Annamaria Quaranta hanno voluto inviare a Taranto Buonasera per ricordare l’uomo, oltre che il collega, Oronzo Forleo. «Abbiamo avuto modo di conoscere il dott. Forleo per ragioni legate alla sua professione. Siamo rimasti immediatamente colpiti dalla sua profonda ed autentica semplicità, che spesso è la cifra degli uomini illuminati e sapienti, cioè di coloro che sanno di non aver bisogno di dimostrare nulla e, men che meno, di dover apparire. Ricordiamo con altrettanto piacere il tatto osservato nei confronti di mia moglie - non certo perché era ed è una sua collega - allorquando, ritenendo che non fosse corretto informare solo me delle condizioni di salute di nostro figlio, decise di raggiungere mia moglie in altro reparto in cui era degente. Le spiegò di persona il quadro clinico e le cure necessarie, tentando sempre di rasserenarla, compito non certo agevole, perché non è assolutamente facile gestire le emozioni di un medico che, cognita causa, è alle prese con problemi di salute propri o di un figlio. Abbiamo frequentato quotidianamente l’Utin da lui diretta per quasi due settimane e, nonostante fosse letteralmente assediato dalle comprensibili pressanti richieste dei genitori, non abbiamo mai notato sul suo volto o nei suoi modi alcun segno di stanchezza o di fastidio, ma tutt’altro. Riteniamo che la comunità ionica gli sia ancora debitrice e lo sarà nel futuro per i contenuti, la qualita e lo stile del servizio pubblico che egli ha reso, destinato ineluttabilmente a divenire merce sempre più rara, anche alla luce delle “fredde” logiche che ormai da tempo caratterizzano la sanità pubblica».

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