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Economia
09 Agosto 2023 - 06:30
Ex Ilva
Lo scenario economico mondiale è fragile e piuttosto incerto e a pesare sono soprattutto tre variabili: il conflitto russo-ucraino, la crescita cinese inferiore al previsto e la persistente inflazione. «Siamo in una situazione di calo sistematico delle aspettative dei buyer; già da sei mesi il Purchasing Managers Index è sceso al di sotto della soglia dei 50 punti, che discriminano tra crescita e stagnazione/recessione. La speranza è che i fondi del Pnrr vengano ben gestiti e possano sostenere il nostro Paese in questa fase che sarà evidentemente complicata». Lo ha detto Achille Fornasini, analista di siderweb e responsabile del Laboratorio di Analisi delle Dinamiche dei Sistemi e dei Mercati Finanziari dell’Università degli Studi di Brescia, in apertura del webinar di siderweb dal titolo Mercato e dintorni, durante il quale si è fatto il punto sulla congiuntura siderurgica.
L’analista ha evidenziato come il prezzo della carica d’altoforno core (minerale di ferro e coke), dopo i picchi straordinari di inizio anno, abbia corretto e indichi ora una modesta ripresa. «La prospettiva è di un proseguimento di questa fase moderatamente crescente sui livelli del 2020». Allo stesso modo, non sono previsti grossi movimenti per il preridotto (Dri): ci troviamo in una fase di stallo e «da questi livelli si potrebbe tornare gradualmente a crescere, ma con un potenziale molto scarso».
Il prezzo del rottame è ancora in caduta in Turchia. In Italia c’è stato un tentativo di reazione rispetto ai livelli raggiunti a giugno, tentativo che però «è già stato smentito in questi giorni» proprio a fronte del proseguimento della discesa in Turchia. Fornasini ritiene sia ancora presente «un potenziale ribassista», seppur moderato. I prezzi attuali dovrebbero indurre a fare scorte, «ma in misura limitata visto lo scenario incerto».
Quanto ai coils, a livello internazionale si rileva una «situazione di assestamento», in quanto gli elevati tassi scoraggiano l’accumulo di scorte di tipo strategico. A livello nazionale, non c’è una domanda tale da far ritenere che i prezzi possano tornare sui massimi di marzo-aprile. È invece probabile che le quotazioni mantengano un andamento laterale, con movimenti a seguito di approvvigionamenti estemporanei.
Gli acciai lunghi (tondo, vergelle, travi e laminati mercantili) stanno seguendo andamenti tra loro simili. Il potenziale per forti riduzioni di prezzo si sta riducendo, la domanda è scarsa e l’offerta si sta comprimendo. «Questa depressione – ha osservato Fornasini – imporrà acquisti molto mirati e, soprattutto, legati al fabbisogno corrente. Tuttavia, se i tassi dovessero rapidamente diminuire, come sono rapidamente aumentati, potrebbero favorire l’investimento in scorte su livelli di prezzo piuttosto convenienti».
Sull’andamento generale del mercato si è detto «abbastanza fiducioso in una domanda forse più adeguata nella seconda parte dell’anno» l’amministratore delegato del produttore di tondo per cemento armato Ferriera Valsabbia (Bs), Ruggero Brunori. L’inizio del 2023 è stato caratterizzato dall’incertezza: «Non si riusciva a definire quali fossero i volumi adeguati al mercato. Alcuni Paesi, Italia compresa, hanno ridotto fortemente la domanda. C’erano aspettative di rimbalzo, che purtroppo poi è avvenuto lentamente. Da un lato permane la debolezza della domanda – ha detto Brunori -, ma dall’altro lato ci sono moltissimi lavori da fare. Se non modernizziamo questo Paese, e il Pnrr ci dà l’opportunità di avere infrastrutture moderne, non potremo crescere». Alla debolezza della richiesta si aggiunge il permanere degli alti costi energetici, unito alla cancellazione del credito d’imposta. «Non possiamo continuare ad avere un differenziale costante rispetto alla Germania e alla Francia, vuol dire essere fuori mercato – ha detto ancora Brunori -. È fondamentale che si arrivi a un provvedimento governativo, in accordo con le condizioni di fattibilità, che ci permetta di essere competitivi». Secondo Tommaso Sandrini, amministratore delegato di San Polo Lamiere (Pr), per i prodotti piani «siamo ancora in un mercato di sabbie mobili» dopo 2-3 anni di sostanziale permanente squilibrio tra domanda e offerta, fatto di momenti in cui la domanda non trovava soddisfazione, come nell’immediato post-Covid, e di momenti in cui l’offerta non riusciva a sfogare a valle i volumi prodotti, con conseguente crollo delle quotazioni. «I produttori europei – ha spiegato - hanno capito che contenere i volumi è strumento efficace e utile per controllare i prezzi. Nel primo semestre si è registrato un calo produttivo del 10% nel Continente europeo, sono numeri pesanti. Senza dimenticare – ha continuato – i problemi produttivi che hanno avuto Tata Steel e ArcelorMittal». Ciò ha portato a un «sostanziale shortage dell’offerta e la distribuzione si è appoggiata in modo rilevante all’import» che si sta manifestando con gli arrivi dell’ultimo bimestre. Per il periodo successivo alla pausa estiva, i prezzi dei tubi saldati dovranno «recuperare un po’ di gap dovuto a un ritmo non corretto rispetto agli ultimi aumenti che ci sono stati sulla materia prima» ha detto Luigi Rapullino, amministratore delegato del Gruppo Rapullino e di Sideralba (Na). Anche le quotazioni dei coils dovranno tendere al rialzo, in quanto «abbiamo constatato che oltre determinati numeri i prezzi non vanno. Ci siamo resi conto infatti che, nonostante un ultimo semestre del 2022 molto negativo, al di sotto di determinati parametri i produttori sia europei sia esteri non sono stati disposti ad andare». Sull’andamento dell’economia, l’imprenditore si è detto ottimista, in quanto «i fondi del Pnrr ci sono e il Paese va ristrutturato». Inoltre, ha aggiunto, «non dimentichiamo che a una fase negativa segue sempre un rimbalzo».
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