Cerca

Cerca

Dopo lo stop all'idrogeno

Acciaio e Pnrr, un miliardo di polemiche

Pd e M5s all'attacco di Fitto

L'ex Ilva

L'ex Ilva

«Ai sensi dell’art. 24 del decreto-Legge 23.9.2022, n. 144, l’Investimento include risorse per 1 miliardo destinate a DRI Italia SpA, il Soggetto Attuatore degli interventi per la realizzazione dell’impianto per la produzione del c.d. preridotto – Direct Reduced Iron. Pur confermando l’ambizione della misura e le sue prospettive, in considerazione della complessità del progetto DRI Italia SpA sotto il profilo industriale e sotto il profilo normativo ed amministrativo si ritiene che lo stesso non sia compatibile con le tempistiche del Piano. Nell’assicurare, comunque, il finanziamento dello stesso a valere su altre fonti di finanziamento nazionale, si propone di modificare l’impatto finanziario con la riduzione di un miliardo di euro di contributo totale». Con queste poche righe nelle centocinquanta pagine delle “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU” viene cancellato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza il miliardo per la futuribile Ilva a idrogeno.

«Ci sono delle misure che noi non definanziamo ma che comprendiamo hanno problematiche rispetto alle tempistiche previste dal Pnrr, che si conclude entro il 2026. E allora ci adoperiamo perché il finanziamento resti tale ma vada a sostenere altri progetti. Se si dice che stiamo definanziando interventi e basta diciamo una cosa non vera» ha voluto chiarire il ministro Raffaele Fitto.

Ma le polemiche, sul tema, sono roventi.

Pesanti le parole del senatore tarantino Mario Turco, vicepresidente nazionale del Movimento Cinquestelle: «Mentre il Governo sostiene a parole di voler percorrere la strada della transizione ecologica, nei fatti pone fine al processo di decarbonizzazione dell’ex Ilva, stralciando dal Pnrr oltre 1,2 miliardi destinati al progetto di implementazione dell’idrogeno verde nel siderurgico. Adesso, non solo vengono azzerate le risorse per finanziare la bonifica e la riconversione del sito industriale, ma svanisce per sempre la possibilità di poterla realizzare entro il 2026. Non basta la promessa del Ministro Fitto di voler trasferire ad altra fonte di finanziamento tale progetto, perché sussisterebbe comunque l’incertezza non solo dell’effettiva realizzazione, ma anche dei relativi tempi. Taranto non può più aspettare».

Per l’esponente pentastellato «si sperava nel traguardo del 2026 e proprio quando questo era vicino è stato tolto, con l’aggravante che il governo entro il prossimo 23 agosto autorizzerà, per altri dodici anni, la continuità della produzione a carbone, così come già richiesto in sede di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, aumentandola a 8 milioni di tonnellate e senza alcuna misura preventiva di tutela ambientale e sanitaria. L’ultima mossa del Ministro Fitto è l’ennesimo schiaffo a Taranto, dopo aver reintrodotto e rafforzato persino lo scudo penale e aver assicurato la continuità produttiva anche in caso di confisca, depotenziando persino l’attività della magistratura e spostando la competenza al foro di Roma, in caso di contestazione di reati. In definitiva, siamo davanti a un delitto perfetto ai danni dei cittadini, nel silenzio generale di chi ne è responsabile di chi tace per ragioni di opportunità personale».

Dal Pd, la stoccata viene dal deputato Ubaldo Pagano: «Ora capiamo perché il Ministro Fitto ha tenuto nascosto fino all’ultimo il progetto di revisione del Piano. Stiamo rinunciano a ben 16 miliardi di euro di progetti, quasi interamente nel Mezzogiorno d’Italia. Interventi che, a differenza di quanto dice Fitto, non vedremo mai più realizzati perché privi di finanziamento. Tra queste risorse, si taglia di netto anche il miliardo di euro per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori più inquinanti. Cos’è? Il preludio del completo abbandono del progetto di decarbonizzazione dell’ex-Ilva?».

Ancora, Mattia Giorno, assessore comunale e membro della direzione regionale del Partito Democratico, stigmatizza quella che definisce «l’opera comica messa in scena dal Governo sulle grandi opere e le infrastrutture strategiche dai fondi assegnati all’Italia a valere sul PNRR». Per Giorno, «Quello che il Ministro Fitto ha deciso di fare, dopo aver fermato per 10 mesi tutta la nazione, è ridicolo e offensivo: fermare i finanziamenti su dissesti idrogeologici, efficientamento energetico, sviluppo dell’idrogeno equivale a fermare il futuro dell’Italia».

«A nemmeno una settimana dai disastri e i morti dovuti al cambiamento climatico, il Governo Meloni continua l’opera di blocco di tutte le infrastrutture necessarie a fermare parte dei rischi e investire sul futuro decarbonizzato del Paese. E come se non fosse abbastanza, sposta le risorse assegnate ai Comuni per le rigenerazioni urbane: anche questo è uno scippo ai territori e ai cittadini. Il Governo rinneghi il “piano Fitto” e lavori seriamente per sbloccare tutte le risorse ingessate da ormai dieci mesi, a beneficio di tutti», dice Giorno.

Dal centrodestra, il capigruppo in Regione di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, prova a rassicurare: «Il Governo non vuole definanziare nessun intervento ma al contrario vuole evitare problemi, in primis proprio ai Comuni, relativi all’eventuale inammissibilità di alcuni interventi. Spiace oggi concentrarci sulle polemiche e non sulla proposta che il Governo ha fatto in tema di sostenibilità energetica del Paese e di resilienza. Basta leggere la relazione per capire che nessun progetto finanziato e avviato sarà bloccato».

Fari sul Just Transition Fund

È tornata a Taranto, a distanza di circa 5 mesi dall’ultima audizione, la delegazione di “Jaspers - Joint Assistance to Support Projects in European Regions”, unità tecnica formata da esperti della Banca Europea per gli Investimenti, che lavora per conto della Commissione Europea supportando le istituzioni nello sviluppo dei progetti candidati a finanziamenti nell’ambito del “Just Transition Fund”. Il confronto, cui hanno partecipato anche il sindaco Rinaldo Melucci, gli assessori Fabrizio Manzulli e Mattia Giorno, i vertici amministrativi dell’ente e l’Autorità di Gestione Fesr, rappresentata dal dirigente regionale Pasquale Orlando, ha confermato il grande interesse di Jaspers per il lavoro svolto e definito, di conseguenza, quanto l’intensità del supporto offerto rappresenti un’eccezionalità nel panorama europeo, si dice da Palazzo di Città.

Jaspers, con l’approvazione definitiva della Commissione, sta già offrendo le sue competenze trasversali nell’individuazione di soluzioni per la mobilità sostenibile che possano integrarsi con le numerose trasformazioni urbane che interessano la città. In tal senso, l’unità tecnica ha ricevuto anche un aggiornamento sulla progettazione delle due linee delle Brt. Un’altra attività di supporto, in fase finale di approvazione da parte della Commissione, riguarderà la realizzazione della “Green Belt”, la grande infrastruttura verde che metterà a sistema diversi parchi urbani. In occasione dell’incontro, inoltro, sono stati illustrati gli sviluppi relativi alla progettazione dell’iniziativa “Sea Hub” mirata a potenziare la filiera locale del mare e integrata per alcuni versi con la “Green Belt”. Questi due progetti, insieme a “Biennale del Mediterraneo” e “Campus ionico della Ricerca”, compongono il quadro complessivo delle proposte per il JTF, per un valore totale di 250 milioni di euro.

«Stiamo mostrando alle istituzioni europee una capacità progettuale non usuale – ha dichiarato il primo cittadino Rinaldo Melucci, presente all’incontro – soprattutto coerente con le indicazioni che ci provengono dal regolamento JTF, ossia realizzare interventi che mirino alla decarbonizzazione dei processi produttivi e al reimpiego delle risorse umane coinvolte. Tutti i progetti rispondono a queste dinamiche e stanno trovando accoglienza da parte di Jaspers che, insieme al dirigente Orlando e alla sua struttura, ci sta offrendo un supporto prezioso e qualificato. Abbiamo messo un altro tassello importante nel complesso mosaico del JTF, quindi, misura sulla quale contiamo per definire ulteriormente il processo di diversificazione e affrancamento dalla monocultura siderurgica».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori