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Cinema

«Folle d'amore», anche Taranto sfondo del film su Alda Merini

Applausi per il biopic presentato a Torino

Laura Morante nel ruolo di Alda Merini

Laura Morante nel ruolo di Alda Merini

A Taranto, insieme a Michele Pierri, ha vissuto gli anni forse più belli della sua vita. E anche Taranto, allora, è scenario di «Follie d'amore - Alda Merini», biopic sulla poetessa, voce tra le più amate della letteratura italiana. Il film diretto da Roberto Faenza è stato molto applaudito in occasione della recente proiezione fuori concorso al Torino Film Festival. Ad interpretare Alda Merini nelle tre fasi della sua esistenza di donna e poetessa sono la diciassettenne Sofia D'Elia, pugliese di Canosa, nell'adolescenza; Diletta Rossi da giovane adulta; quindi nella maturità - e poi, nella malattia - Laura Morante.

Sofia D'Elia

E' Mariano Rigillo a interpretare Michele Pierri: sarà lui, medico e poeta, a portarla a Taranto e sposare una Merini rimasta vedova del primo marito e reduce da oltre dieci, lunghissimi, terribili anni passati in un ospedale psichiatrico. Quelli al fianco di Pierri sono invece gli anni di Taranto: pieni, solari, belli come la città che l'ha accolta. La morte dell'amato compagno si rivelerà un altro momento difficile nella tormentata esistenza di Merini, che farà ritorno a Milano, dove era nata e dove, alla fine, troverà la definitiva consacrazione tra le figure di riferimento della letteratura moderna del nostro Paese.

La pellicola, dopo il passaggio nelle sale cinematografiche, a febbraio sarà proiettata sui canali Rai. E' infatti una coproduzione di Rai Fiction con Jean Vigo Italia, girata a Torino con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, che vuole omaggiare, ha spiegato il regista Faenza, la poetessa italiana più conosciuta e amata degli ultimi anni.

Roberto Faenza

Come riportato dall'agenzia Ansa, Faenza ha sottolineato la «bellezza struggente» di Alda Merini, «che arriva così al cuore che abbiamo deciso di fare il film, per farla conoscere come donna, come madre, moglie, come persona innamorata e ferita. Certamente la sua storia è anche la storia di un disagio mentale, che l'ha portata a venir rinchiusa per 13 anni in un manicomio, ma Alda Merini è molto di più. Una donna che ha saputo curarsi con la parola, e che mai, neppure per un momento, neanche quando la sottoponevano ai violenti elettroshock, ha smesso di cercare l'amore».

Una scena di "Folle d'amore", il film sulla vita di Alda Merini

«Una donna così grande, assoluta, umana, feroce nella sua dolcezza e nella sua ricerca di verità... una persona mutabile, sfaccettata» l'ha definita Laura Morante, insignita del Premio speciale Fondazione Crt dedicato alle personalità femminili del cinema di maggior talento.

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