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Il riconoscimento

Da D’Annunzio a Merini, ospiti illustri della Casa del Libro

Nicola Mandese ha ritirato l’attestato di “Negozio Storico”

Nicola Mandese

Un momento della consegna del riconoscimento

La consegna dell’attestato di stima di “Negozio storico” conferito alla libreria Mandese-Casa del Libro (ritirato da un arci-commosso Nicola Mandese) è stato il giusto riconoscimento da parte di Confcommercio per la ultracentenaria attività al servizio della crescita culturale della città. Nell’antico quanto elegante e inconfondibile look, tra i cui antichi scaffali lignei si confondono e si mescolano odori e ricordi del passato, l’esercizio di via D’Aquino continua a essere un punto di riferimento per intere generazioni, come testimoniano i numerosi incontri che vi ebbero luogo con personaggi del calibro di D’Annunzio, Bacchelli, Bassani, Quasimodo, Eduardo De Filippo, Butitta, Chiara, Ungaretti, Gatto, Spadolini, Merini, Spaziani, Pierri, Carrieri, Grillandi, Petrone, Alberoni, Zecchi, Sgarbi, Gervaso e Bevilacqua.

L’impegno dei Mandese nel settore librario cominciò tra il 1875 e il 1885 (la data è incerta), allorché il capostipite Nicola si trasferì da Nola, in provincia di Napoli, a Taranto dove creò un punto vendita e sviluppò l’attività editoriale che copriva l’intero Meridione. Inizialmente Mandese lavorò con la casa editrice la Utet, stampando e pubblicando una ventina di opere. Nel contempo egli allacciò relazioni con il mondo culturale e sociale locale, in particolare con Pietro Acclavio cui è intitolata la biblioteca civica, oggi a piazza Dante. Fu Antonio, sulle orme del padre Nicola, a continuare l’attività editoriale, inaugurando nel 1920 in via De Cesare la “Casa del Libro”e trasferendo l’esercizio nel 1936 in via d’Aquino, attuale sede. Rilevante riconoscimento per una vita spesa per i libri fu la “Gerla d’Oro” conferita nel 1982, in occasione del Premio letterario “Bancarella” ad Antonio Mandese, allora il librario più anziano d’Italia.

Una foto d'epoca della "Casa del Libro" di via D'Aquino

L’attività di via D’Aquino è tuttora condotta da Nicola Mandese mentre tocca al fratello Raffaele gestire la libreria in viale Liguria e sono di competenza dell’altro fratello Gianfranco le rappresentanze e l’attività editoriale, iniziata quest’ultima  iniziata dal capostipite Nicola nel lontano 1882 con la Vallardi per la coedizione del Dizionario enciclopedico Melzi. Attualmente è soprattutto Antonio, l’ultimo discendente dei Mandese che, con impulso e inventiva giovanile,  tiene alto il prestigio della famiglia nel mondo dell’editoria, mantenendo un rapporto vivo e saldo con il passato e traghettando con successo l‘attività verso il futuro. Gli episodi sugli ospiti  illustri della “Casa del libro” non mancano. Nicola Mandese racconta dell’assidua frequentazione della poetessa Alda Merini quando viveva a Taranto (l’edicolante Fucci ricorda ancora quando veniva a fare le compere in vestaglia) o di Raphael Alberti che, in cambio di due bottiglie di vino di Lizzano esposte in vetrina, volle omaggiare la libreria con un suo disegno realizzato sul momento raffigurante una colomba con un ramoscello d’ulivo fra il becco con affettuosa dedica. Il ricordo è anche per il noto attore Tino Carraro che entrò nell’esercizio di via D’Aquino prima della sua esibizione al castello aragonese con gli altri attori del “Piccolo” di Milano. Nicola non dimentica inoltre lo scrittore Riccardo Bacchelli, a Taranto negli anni sessanta per l’inaugurazione di una edizione del Convegno di studi sulla Magna Grecia. E fra i clienti illustri sembra (e sottolineiamo “sembra”) ci fosse anche una presunta figlia adottata dai coniugi Gorbaciov e vissuta a Taranto: possibile?

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