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Barletta

Il provento della droga per acquistare bar e imprese: 9 arresti in carcere e 7 ai domiciliari

Operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Trani. Gli indagati, tra i 21 e i 57 anni, avrebbero riciclato capitali illeciti. Coinvolti anche familiari e professionisti del settore commerciale

La Polizia di Stato di Barletta

La Polizia di Stato di Barletta

BARLETTA - Una vasta operazione della Polizia di Stato ha portato all’esecuzione di 16 misure cautelari a carico di altrettanti cittadini barlettani accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori e all’impiego di denaro di provenienza illecita. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Trani su richiesta della Procura della Repubblica, rappresenta l’esito di una lunga e articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura Bat, insieme alla Sezione Investigativa Criminalità Organizzata (SISCO) di Bari.

Tra le misure eseguite figurano 9 arresti in carcere e 7 ai domiciliari, nei confronti di persone di età compresa tra 21 e 57 anni. Disposto inoltre il sequestro preventivo di sei attività commerciali, tra cui cinque bar e una ditta di distribuzione all’ingrosso di prodotti surgelati, tutte con sede a Barletta, per un valore economico rilevante.

L’inchiesta, basata su intercettazioni, pedinamenti e osservazioni mirate, ha svelato l’esistenza di due gruppi criminali distinti ma interconnessi, già noti alle forze dell’ordine, che avrebbero creato un articolato sistema per reinvestire i proventi delle attività illegali nel tessuto economico cittadino. Le indagini hanno documentato un meccanismo di acquisizione e intestazione fittizia di imprese, utilizzate come copertura per il riciclaggio dei flussi di denaro.

Secondo quanto accertato, il gruppo si sarebbe avvalso anche del supporto di professionisti del settore commerciale, consapevoli del ruolo ricoperto nelle operazioni di compravendita. Le aziende acquisite venivano intestate a prestanome e successivamente impiegate per simulare attività legittime, inserendo familiari degli indagati come falsi lavoratori dipendenti. In questo modo, venivano creati redditi apparentemente leciti utili a giustificare nuove operazioni economiche e spese di rilievo.

Gli investigatori hanno inoltre ricostruito le principali fonti di guadagno del gruppo, riconducibili in particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti, da cui derivavano ingenti capitali successivamente riciclati. È emerso che gli indagati non disponevano di alcuna fonte di reddito dichiarata, elemento che ha rafforzato il quadro accusatorio.

Durante l’attività, la Polizia ha scoperto che i nuclei familiari dei due sodalizi occupavano abusivamente due alloggi popolari appartenenti all’Arca Puglia Centrale. Gli immobili sono stati sottoposti a sequestro preventivo impeditivo su disposizione del Tribunale.

L’operazione, conclusa nelle prime ore del mattino, rappresenta uno dei colpi più significativi inferti al riciclaggio nel territorio barlettano negli ultimi anni e conferma l’impegno della magistratura tranese nel contrasto alle infiltrazioni criminali nell’economia locale.

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