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L'ex Ilva

Acciaierie d'Italia, la situazione precipita. «Sciopero in tutti gli stabilimenti»

Si annuncia una giornata campale per lo stabilimento siderurgico: questa la decisione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm

Copertura dei parchi minerali all'ex Ilva

Copertura dei parchi minerali all'ex Ilva

Sembra ormai precipitare la crisi dell'ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d'Italia in Amministrazione Straordinaria. E a catena la slavina può coinvolgere gli altri stabilimenti del gruppo siderurgico.
I segretari generali di Fim Fiom Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma, Rocco Palombella, condannano «fermamente» l'aver appreso «a mezzo stampa» dei contenuti delle offerte presentate per l'acquisto di AdI, «e in particolare quella di Bedrock Industries, che prevederebbe solo 2000 unità occupate su Taranto e poco più di 1000 negli altri siti. Riteniamo inaccettabile il silenzio di Palazzo Chigi che, a fronte della richiesta di incontro più volte reiterata degli scriventi, non convochi ancora un tavolo sulla chiusura del bando e le offerte pervenute. Non ultimo lo strappo avvenuto sulla gestione della cigs dove le scelte unilaterali del Governo hanno di fatto interrotto le relazioni avute fino ad oggi».
L'autunno si prospetta come caratterizzato da una aspra contrapposizione: «Abbiamo indetto una campagna di assemblee nei siti del gruppo che culmineranno con una mobilitazione e lo sciopero di tutti gli stabilimenti per il prossimo 16 ottobre. E' il momento di scelte chiare: il Governo assuma la guida della ex Ilva con un forte intervento pubblico che guidi la transizione ed il rilancio di un'azienda oramai al collasso» scandiscono i leader dei metalmeccanici confederali.
Mercurio (Usb): «Cigs senza termine e senza equa rotazione in GRF. L'azienda intervenga o sarà necessario ricorrere alle vie legali»

"Nelle scorse ore, due lavoratori  che operano nel reparto Gestione Rottami Ferrosi, nello stabilimento di Taranto di Acciaierie d' Italia, hanno appreso, attraverso il portale aziendale, di essere stati posti in cassa integrazione, senza alcuna indicazione del termine finale e senza alcuna motivazione. Accade questo nel mancato rispetto di  accordi ministeriali, siglati il primo a luglio 2024, il secondo a marzo scorso nei quali si prevedeva una rotazione equa per tutti. Come USB, chiediamo che vengano forniti chiarimenti".
E' quanto si legge in una nota a firma di Vincenzo Mercurio, coordinatore provinciale Usb Taranto.

"La presente denuncia segue di qualche ora quella fatta con riferimento alla situazione che vige nell'area portuale, esattamente in Ima1,  e per la quale l'ufficio legale di Usb ha già presentato ricorso per condotta antisindacale", si legge ancora.
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