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Bari

“Codice Interno”, Emiliano: “Riconosciuto il lavoro della comunità contro mafia e malaffare”

Il governatore pugliese commenta la decisione del Gup De Salvatore sullo scambio politico-mafioso relativo alle comunali di Bari 2019: accolto l’impianto accusatorio, riconosciuto il danno all’immagine della Regione e disposta una provvisionale di 200.000 euro

Michele Emiliano

Michele Emiliano

BARI - A Bari è arrivata la sentenza del processo “Codice Interno”, che ha riguardato il reato di scambio politico-mafioso connesso alle elezioni comunali del 2019. Il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe De Salvatore ha chiuso il procedimento con una decisione che ha accolto integralmente la ricostruzione accusatoria avanzata dalla Procura della Repubblica di Bari.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine del pronunciamento, ha espresso soddisfazione per l’esito giudiziario sottolineando il valore del lavoro svolto dagli inquirenti. “L’impianto accusatorio della Procura – ha spiegato – è stato pienamente confermato in aula, riconoscendo la gravità dei fatti contestati”.

La Regione Puglia, che si era costituita parte civile contro gli imputati, ha ottenuto il riconoscimento del danno all’immagine subito “a causa delle condotte delinquenziali accertate in giudizio”. Oltre al risarcimento, i condannati dovranno versare una provvisionale di 200.000 euro in favore dell’ente regionale, misura che rafforza l’effetto della pronuncia.

Per Emiliano, la sentenza rappresenta un segnale importante per la collettività. “È la conferma della determinazione con cui la comunità pugliese combatte da sempre le organizzazioni mafiose e il malaffare politico, sostenendo chi opera per la legalità” ha dichiarato il governatore, rimarcando il valore simbolico e concreto di questa decisione giudiziaria.

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