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Bari

Rapporti mafia-politica, 103 condanne: 9 anni di carcere a Giacomo Olivieri

L’ex consigliere regionale ha già annunciato l'appello. Il gup ha inflitto condanne pesanti a esponenti del clan Parisi-Palermiti e a figure politiche locali. Riconosciuto anche il risarcimento del danno a favore di Regione, Comune e associazioni civili

Aula di tribunale

Aula di tribunale

BARI - Sono 103 le condanne emesse a Bari nell’ambito del processo abbreviato nato dall’inchiesta “Codice interno”, che ha portato alla sbarra 104 imputati accusati a vario titolo di reati legati alla criminalità organizzata, al voto di scambio politico-mafioso e ad altre ipotesi di reato. Le pene variano da 14 anni e 8 mesi a 2 anni e 2 mesi di reclusione. L’unico prosciolto è stato Domenico Giannini, imputato per lesioni personali in un agguato armato, assolto con formula piena.

La pena più severa è stata inflitta a Filippo Mineccia, Silvio Sidella e Radames Parisi, considerati esponenti del clan Parisi-Palermiti, condannati a 14 anni e 8 mesi. A seguire, Tommaso Lovreglio, nipote del boss Savinuccio Parisi, ha ricevuto una condanna a 14 anni per il presunto ruolo nel procacciamento di voti a favore di Maria Carmen Lorusso, moglie di Giacomo Olivieri. Quest’ultimo, ex consigliere regionale e avvocato, è stato condannato a 9 anni di carcere per voto di scambio politico-mafioso ed estorsione, un anno in meno rispetto alla richiesta della Dda. Olivieri, assente in aula al momento della lettura della sentenza, ha beneficiato delle attenuanti generiche e la difesa ha già annunciato ricorso in appello.

Pesanti le condanne per altri esponenti del clan: 11 anni a Savino Parisi ed Eugenio Palermiti, 10 anni a Giovanni Palermiti, 9 a Tommaso “Tommy” Parisi, cantante neomelodico, e 7 ad Antonino Palermiti. A Nicola Parisi sono stati inflitti 7 anni e 4 mesi, mentre Donato De Tullio dovrà scontare 8 anni e 4 mesi.

Per gli imputati legati al fronte politico-elettorale, oltre a Lorusso, le condanne sono state più contenute: 9 anni e 4 mesi per Michele De Tullio, 7 anni e 6 mesi per Leonardo Montani, 4 anni e 4 mesi per Michele Nacci (candidato non eletto in ticket con Lorusso), 5 anni per Bruna Montani e Gaetano Strisciuglio, 4 per Mirko Massari.

Il dispositivo della sentenza, firmato dal gup Alfredo Ferraro, ha inoltre disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili: Comune di Bari, Regione Puglia, ministeri dell’Interno, della Giustizia e dell’Economia, l’associazione Libera, il Comune di Altamura e le municipalizzate Amgas e Amtab. A Comune e Regione è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 200 mila euro ciascuno.

Tra le misure patrimoniali, il giudice ha stabilito la confisca di un appartamento in via Melo a Bari intestato a Maria Carmen Lorusso e il dissequestro di un immobile a Polignano a Mare, sempre a lei riconducibile.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

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