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Andria sotto choc per la morte di Nicola Casucci e Antonio Grumo

Il cordoglio della sindaca Giovanna Bruno e il dibattito politico sulla sicurezza dei rider. De Santis: «La Puglia prima Regione a tutelarli contro il caldo estremo»

Un rider al lavoro - foto realizzata con Ai

Un rider al lavoro - foto realizzata con Ai

ANDRIA - Ad Andria la festa patronale si è trasformata in giorni di dolore. In poche ore la comunità è stata colpita da due tragedie distinte: la morte di Nicola Casucci, rider di 18 anni, e quella di Antonio Grumo, 35 anni, deceduto in un incidente stradale avvenuto in contrada Montefaraone.

La sindaca Giovanna Bruno ha espresso il proprio cordoglio con parole di partecipazione e vicinanza alle famiglie delle vittime: «Due giovani vite stroncate sulla strada ci lasciano senza parole. Non resta che stringersi in silenzio intorno ai loro cari per offrire umana e rispettosa consolazione».

Il dramma di Nicola, travolto in viale Virgilio mentre consegnava un pasto in bicicletta, ha aperto un acceso confronto politico e sociale sul tema della sicurezza dei rider. L’Intergruppo Consiliare Cultura, Salute e Ambiente ha diffuso una nota durissima: «Non si muore per una consegna. Nicola non è un caso isolato, ma l’ennesima vittima di un sistema che sfrutta i giovani senza garanzie. Chiediamo norme urgenti, controlli serrati sulle piattaforme digitali, un piano comunale per la sicurezza stradale e un tavolo con sindacati e istituzioni».

Sulla stessa linea l’intervento del segretario regionale del Partito Democratico, Domenico De Santis, che ha ricordato come la Regione Puglia abbia introdotto per la prima volta in Italia tutele per i rider nell’ordinanza sul caldo estremo: «Da oggi non sono più invisibili. Le consegne saranno sospese in caso di allerta, le piattaforme avranno obblighi di responsabilità e gli enti pubblici vigileranno sul rispetto delle regole. È un passo avanti necessario, perché non si può rischiare la vita per pochi euro».

Cordoglio è arrivato anche dal Parlamento europeo. L’eurodeputata del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano, ha definito la vicenda «una doppia tragedia che colpisce nel profondo, non solo per la perdita di una vita, ma per il sistema che costringe tanti ragazzi a rischiare per pochi euro». Palmisano ha ribadito che «il cordoglio non basta, serve un impegno concreto per tutelare chi lavora in condizioni precarie».

Il dolore della città è stato raccolto anche dall’onorevole Mariangela Matera di Fratelli d’Italia, che ha parlato di «un dramma che interroga la comunità su due fronti: la sicurezza sul lavoro e quella urbana. Nessuno dovrebbe rischiare la vita lavorando, tanto meno a 18 anni».

Andria, scossa dalla perdita di Nicola e Antonio, vive nei giorni di festa patronale momenti di silenzio e raccoglimento. Ma insieme al lutto cresce il grido di chi chiede più tutele per i lavoratori precari, affinché tragedie come quella del giovane rider non restino solo una dolorosa pagina di cronaca.

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