Cerca

Cerca

Taranto

La portalettere collassata a Poste Italiane: "Cosa ci facevo in esterno alle 13 con quel caldo?"

Dopo la denuncia dei sindacati e la replica dell'azienda arrivano le precisazioni della dipendente svenuta in servizio per il caldo torrido di queste ore

Un portalettere  - archivio

Un portalettere - archivio

TARANTO - La vicenda della portalettere tarantina che è svenuta mentre era in servizio a causa delle sue condizioni di salute, del tutto incompatibili con la situazione meteo di queste ore, si arricchisce di ulteriori dettagli.

A scrivere una mail alla redazione è la stessa involtontaria protagonista della vicenda che dopo aver letto la replica di Poste Italiane, non ha potuto fare a meno di rispondere a tono. Ecco un ampio stralcio della sua nota:

«Gentile direttore, sono la portalettere che è svenuta per il caldo, in primis mi corre l'obbligo di smentire l'età, sebbene abbia  tutta la mia gratitudine per avermi dato solo 28 anni, ahimé sono quasi il doppio ed esattamente 54.

In secondo luogo vorrei sottolineare che le misure di prevenzione per le ondate di calore sono le stesse in tutto il territorio italiano, non comprendo cosa l'azienda intenda con "specialmente nella provincia jonica". Vorrei altresì capire a cosa possono servire 5 minuti ogni ora se il rischio è in allerta arancio, 10 minuti ogni ora se in allerta rossa con questo caldo torrido!
Vorrei inoltre chiedere all'azienda cosa intende quando dice che si impegna a sostenermi pienamente con ogni forma di supporto necessaria. Io un suggerimento lo avrei: Posteitaliane, per sostenermi e provare la tua buona fede potresti anticiparmi l'orario di ingresso e conseguentemente quello di uscita!
Sono tenuta a puntualizzare che ai soggetti ipersuscettibili come me, la gita di Recapito dovrebbe essere interdetta con rischio in allerta rossa, quindi la domanda sorge spontanea: cosa ci facevo in gita alle 13 con quel caldo?
Delle due, l'una: o la valutazione del rischio effettuata da Poste è sbagliata e le misure messe in campo sono sottodimensionate, oppure è stata la gestione del territorio ad ignorare le disposizioni aziendali. Il fatto certo ed inequivocabile è che io sono svenuta con tutte le conseguenze del caso. Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se non ci fossero stati i residenti della via, ai quali va tutta la mia gratitudine,  a prestarmi i soccorsi necessari!».
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori