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Taranto

Postina collassa sotto il sole rovente e finisce in ospedale. L'ira dei sindacati

Uil Poste: “Una lavoratrice fragile inviata in servizio nonostante l’allerta caldo. Il sindacato chiede un’indagine interna e il riconoscimento dell’infortunio”

Un portalettere  - archivio

Un portalettere - archivio

TARANTO - Una lavoratrice di 28 anni in servizio presso il Centro Logistico Taranto Recapito è stata colpita da un malore mentre lavorava all’esterno sotto il sole cocente del 21 luglio. La donna, già dichiarata ipersuscettibile dal medico competente e con limitazioni sanitarie accertate, è crollata durante il turno ed è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso di Taranto, dove si trova ancora in osservazione.

Secondo la UILPoste Taranto, l’episodio rappresenta una grave violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, in particolare dell’articolo 2087 del Codice Civile e del Decreto Legislativo 81/2008, che impongono ai datori di lavoro l’obbligo di tutelare l’integrità psicofisica dei dipendenti. “Una condotta irresponsabile e inaccettabile”, attacca il segretario generale Giuseppe Manfuso.

La vicenda si è verificata nonostante due ordinanze in vigore vietassero le attività lavorative all’aperto nelle ore più calde. La Regione Puglia, con il provvedimento n. 350 del 18 giugno, aveva imposto il divieto di lavoro esterno dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni a rischio climatico elevato. Il Comune di Taranto, con un’ordinanza del 24 giugno, aveva rafforzato tali misure. Eppure, la lavoratrice è stata comunque inviata in servizio, secondo quanto riferito dal sindacato, con la motivazione che “l’allerta ufficiale” sarebbe scattata solo dopo le 16:00.

Una giustificazione assurda – afferma Manfuso – perché la pericolosità delle condizioni climatiche era già evidente dalle prime ore del giorno. Inviare una dipendente fragile in quelle condizioni è una scelta disumana e lesiva della dignità. La medicina del lavoro non può essere ignorata per meri calcoli organizzativi”.

Anche Gennaro Oliva, coordinatore generale UIL Taranto, esprime dure critiche: “Siamo davanti a una gestione aziendale che ha perso ogni senso del limite. L’articolo 18 del Testo Unico sulla sicurezza impone la protezione dei soggetti fragili. Invece si è scelto di ignorare ogni precauzione per inseguire la produttività a tutti i costi. Poste Italiane non può continuare a fare utili sulla pelle dei lavoratori”.

La UILPoste di Taranto ha chiesto l’immediata apertura di un’indagine interna, sanzioni per i responsabili, e il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro con la segnalazione del caso agli enti ispettivi competenti. “Non ci fermeremo davanti a rassicurazioni verbali – conclude Manfuso – ma pretendiamo atti concreti. La salute non si può mettere in pausa alle 16:00”.

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