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Taranto

Sparatoria in viale Unicef, giudizio immediato per il 45enne accusato del ferimento

Il GIP accoglie la richiesta della Procura: l'uomo risponde di lesioni personali e porto di arma clandestina. I legali hanno 15 giorni per decidere sul rito

Il Tribunale

Il Tribunale di Taranto

TARANTO - Nuovo sviluppo nel caso della sparatoria avvenuta lo scorso 13 giugno a Taranto, in viale Unicef. Il giudice per le indagini preliminari Rita Romano ha disposto il giudizio immediato nei confronti del 45enne ritenuto responsabile del ferimento di un cittadino egiziano, colpito da un proiettile alla gamba durante un alterco avvenuto nei pressi di un bar.

La decisione del GIP arriva a seguito della richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Salvatore Colella, che ha ritenuto gli elementi raccolti sufficienti per saltare la fase dell’udienza preliminare. L’imputato, attualmente recluso nella Casa Circondariale di Taranto, è accusato di porto illegale di arma da fuoco con matricola abrasa e lesioni personali.

Secondo la ricostruzione elaborata dagli investigatori della Squadra Mobile, quella sera in viale Unicef sarebbe scoppiata una lite verbale tra il 45enne e la vittima, degenerata rapidamente fino all’esplosione di due colpi di pistola. A fare fuoco, secondo l’accusa, sarebbe stato proprio l’uomo ora sotto processo, utilizzando un revolver clandestino. Uno dei due proiettili ha raggiunto il cittadino straniero alla gamba destra, provocandogli ferite giudicate guaribili in 30 giorni.

Dopo l’accaduto, l’uomo si è costituito spontaneamente alle forze dell’ordine nelle ore successive, ammettendo la propria presenza sul luogo del fatto. La Procura, valutate le prove e la dinamica dell’episodio, ha quindi optato per il giudizio immediato, evitando i tempi più lunghi del procedimento ordinario.

Ora, i legali dell’imputato avranno 15 giorni di tempo per scegliere se accedere al rito abbreviato oppure richiedere un patteggiamento. 

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