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Bisceglie
10 Luglio 2025 - 15:06
Effettuati 804 campionamenti nel territorio di Bisceglie
BISCEGLIE - Dopo la scoperta del focolaio di Xylella fastidiosa nel territorio di Bisceglie, le istituzioni hanno attivato una risposta immediata. Presieduto dal prefetto Silvana D’Agostino, si è svolto nelle scorse ore un tavolo tecnico interistituzionale presso il Palazzo di Governo di Barletta, convocato per fare il punto della situazione e definire i prossimi interventi per contenere l'avanzata del batterio.
Alla riunione hanno partecipato rappresentanti della Provincia, dei Comuni, del Gruppo Carabinieri Forestali Bari-BAT, dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, dell’Arif e delle associazioni agricole di categoria. Un appuntamento considerato indispensabile per analizzare l'evoluzione del fenomeno e coordinare le azioni sul campo.
Secondo quanto riferito da Salvatore Infantino, dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario, il primo intervento è stato eseguito già a partire dal 10 giugno, data dell'individuazione del focolaio. È stata subito istituita un’area delimitata, sono state avviate interlocuzioni con le amministrazioni locali e le associazioni di categoria, quindi si è proceduto con l’eradicazione delle piante infette e di quelle potenzialmente a rischio.
Nel raggio di 400 metri dal focolaio, grazie all’impiego di 70 tecnici specializzati dell’Arif, sono stati effettuati 804 campionamenti, tutti con esito negativo. Ora, come annunciato, si passerà a una nuova fase di monitoraggio, che interesserà un’area più vasta: 2,5 chilometri attorno al punto del contagio, con la previsione di controllare migliaia di piante entro metà agosto.
«La Xylella è una minaccia concreta per un territorio dalla forte vocazione agricola – ha dichiarato il prefetto Silvana D’Agostino –. I dati attuali ci autorizzano a un cauto ottimismo, ma l’attenzione resta alta. Occorre che tutti gli attori del settore si sentano coinvolti: istituzioni, operatori agricoli, enti pubblici. La manutenzione del territorio, la pulizia delle aree incolte e la prevenzione sono fondamentali per contrastare la diffusione del batterio».
Importante anche il ruolo dei Carabinieri Forestali, che hanno assicurato controlli sul rispetto delle pratiche agronomiche, in particolare sull’aratura dei terreni e sulla movimentazione delle piante, per evitare che il contagio si diffonda ulteriormente, come già accaduto a Minervino Murge.
Il messaggio emerso dal tavolo è chiaro: di fronte a un batterio che ha già cambiato il volto dell’agricoltura pugliese, l’unica strategia vincente è una collaborazione stretta e costante tra tutte le parti in causa. E la prevenzione resta l’unica strada per difendere l’economia agricola del territorio.
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