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Taranto
19 Maggio 2025 - 16:09
Una veduta di Taranto
Quindici progetti industriali per cinquemila potenziali posti di lavoro. Al momento ancora su carta, ma è su questo che si è ragionato nella riunione su Taranto che si è tenuta questa mattina a Roma, a Palazzo Piacentini, voluta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Come riporta Milano Finanza, i pilastri su cui si vorrebbe creare nel capoluogo ionico una economia che affianchi - e non sostituisca - quella legata al siderurgico ex Ilva sono cantieristica, nautica, meccanica, eolico offshore, logistica avanzata, ma anche l'aerospazio e i data center, oltre ad un pieno sviluppo del Porto. Fincantieri, Toto Holding-Renexia, Webuild Group, Mermec, Igenius, Cantieri di Puglia, Confapi e Confagricoltura i partner strategici individuati.
Se è noto l'interesse di Renexia nel settore dell'eolico, con Taranto che è già stata al centro dell'importante investimento di Beleolico, e di Cantieri di Puglia per la cantieristica incentrata sugli yacht di lusso, "WeBuild" scrive Milano Finanza "avrebbe manifestato l’intenzione di realizzare una grande fabbrica di carpenteria metallica nell’area ex Ilva e, nel medio termine, un ulteriore stabilimento in un’altra area" mentre "Green Tech Aerospace, associata Confapi, punta a costruire uno stabilimento a Grottaglie dedicato alla progettazione, produzione e gestione di dirigibili a uso commerciale, comprensivo di una scuola di volo per la formazione dei piloti. Un secondo progetto riguarda la riqualificazione di un complesso industriale esistente e la riconversione delle superfici per ospitare un’attività di refitting e costruzione navale".
"Fincantieri punta a realizzare fondazioni flottanti per il settore eolico, accelerando la costituzione di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, produzione e assemblaggio funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare" si legge ancora nell'articolo firmato da Anna Di Ricco, con "l'Autorità Portuale di Taranto" che "sarà uno dei due pilastri del Polo". Ancora, "il gruppo Mermec, attivo nel settore rotabile e ferroviario, sarebbe interessato ad acquisire unità lavorative attualmente in cassa integrazione per i propri siti in Puglia e Basilicata" mentre ci sarebbe "l’interesse manifestato da un’altra importante azienda emiratina, in collaborazione con una realtà italiana, per la costruzione di un data center". In questo contesto dovrebbe andare avanti il rilancio di Acciaierie d'Italia, con la conferma dell'interlocuzione con la compagnia azera Baku Steel-Azerbaijan Investment. La vera sfida è quella di portare sul campo questi potenziali investimenti.
Casartigiani «valuta positivamente l'iniziativa del ministro Urso, ritenendola un passo concreto per attrarre nuovi investimenti e diversificare il tessuto produttivo tarantino. Questo è quanto afferma la Federazione sindacale che ha partecipato stamattina alla riunione operativa, convocata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy presso Palazzo Piacentini a Roma, dedicata al futuro dell'area di Taranto e al rilancio industriale del territorio con particolare attenzione alla riconversione dell'ex Ilva».
E' quanto si legge in una nota dell'associazione. Che, in particolare, «condivide la necessità di puntare su forni elettrici e processi di ambientalizzazione dell'ex Ilva, come elementi centrali per un'industria sostenibile e moderna. Inoltre, Casartigiani supporta per le prospettive legate allo sviluppo di progetti nei settori della cantieristica navale, del ferroviario, dell'aerospazio, della siderurgia verde, della logistica, dei data center, dell'energia da fonti rinnovabili e del turismo crocieristico. La Federazione sindacale ritiene sia importante favorire l'insediamento di nuove realtà produttive, dall'industria metalmeccanica all'alta tecnologia, che offrano occupazione e stabilità al territorio».
Ancora, Casartigiani «ha ribadito la necessità di aprire un tavolo tecnico dedicato all'intermodalità, nodo cruciale per migliorare la competitività del sistema logistico locale». «Occorre affrontare con urgenza il tema dell'ultimo miglio – ha dichiarato il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo – perché solo rendendo più efficiente e sostenibile la catena distributiva sarà possibile attrarre nuovi insediamenti industriali e ridurre i costi a carico delle imprese».
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