Cerca

Cerca

Il vertice

Il "tavolo" di Urso per Taranto: ecco chi c'è (e che obiettivi ha)

A Roma, a Palazzo Piacentini, l'incontro voluto dal ministro per le Imprese e per il Made in Italy

Il ministro Urso: «La procedura è in corso»

Il ministro Urso

Ore 11.30, Palazzo Piacentini, Roma: ecco le coordinate della "riunione operativa" su Taranto voluta e presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Nel mentre, infuria la tempesta sul Siderurgico, lo stabilimento ex Ilva oggi Acciaierie d'Italia, al centro anche di uno scontro tra politica e magistratura.

Il titolare del Mimit ha convocato nella Capitale associazioni d’impresa e aziende che hanno manifestato "interesse" a "sviluppare progetti industriali e d’investimento nell’area di Taranto". Insieme ai commissari straordinari di Acciaierie d'Italia ecco i rappresentati dei Ministeri dell'Ambiente e del Lavoro, la Camera di Commercio di Brindisi e Taranto, l’Autorità Portuale di Taranto, Confindustria Taranto, Confapi Taranto, Confimi Industria Taranto, Confagricoltura Puglia, CNA Brindisi, Confartigianato, Aigi, Aefi, i rappresentanti degli enti locali. Ma anche - anzi, soprattutto - Fincantieri, Toto Holding-Renexia e Webuild Group.

Cosa c'è sul "Tavolo"

Dal Ministero si spiega che «l'incontro, coerente con la strategia del Governo volta a trasformare Taranto in un polo d’eccellenza per l’industria siderurgica green in Europa, sarà l'occasione per fare il punto sui progetti delle imprese che intendono insediarsi nel polo tarantino, coordinare le iniziative già in corso o in fase di progettazione e valorizzare il ruolo centrale delle istituzioni locali nel costruire, insieme all’Esecutivo e agli operatori industriali, un nuovo modello di sviluppo per la città. Il rilancio dell’ex Ilva - viene aggiunto - è parte integrante di questa visione più ampia e integrata, finalizzata a diversificare il tessuto industriale di questo territorio, attrarre nuovi investimenti produttivi e generare nuova occupazione qualificata».

L'aggiornamento: ecco cosa è emerso

Quindici progetti industriali per cinquemila potenziali posti di lavoro. Al momento ancora su carta, ma è su questo che si è ragionato nella riunione su Taranto che si è tenuta questa mattina a Roma, a Palazzo Piacentini, voluta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. 

Come riporta Milano Finanza, i pilastri su cui si vorrebbe creare nel capoluogo ionico una economia che affianchi - e non sostituisca - quella legata al siderurgico ex Ilva sono cantieristica, nautica, meccanica, eolico offshore, logistica avanzata, ma anche l'aerospazio e i data center, oltre ad un pieno sviluppo del Porto. Fincantieri, Toto Holding-Renexia, Webuild Group, Mermec, Igenius, Cantieri di Puglia, Confapi e Confagricoltura i partner strategici individuati.

Se è noto l'interesse di Renexia nel settore dell'eolico, con Taranto che è già stata al centro dell'importante investimento di Beleolico, e di Cantieri di Puglia per la cantieristica incentrata sugli yacht di lusso, "WeBuild" scrive Milano Finanza "avrebbe manifestato l’intenzione di realizzare una grande fabbrica di carpenteria metallica nell’area ex Ilva e, nel medio termine, un ulteriore stabilimento in un’altra area" mentre "Green Tech Aerospace, associata Confapi, punta a costruire uno stabilimento a Grottaglie dedicato alla progettazione, produzione e gestione di dirigibili a uso commerciale, comprensivo di una scuola di volo per la formazione dei piloti. Un secondo progetto riguarda la riqualificazione di un complesso industriale esistente e la riconversione delle superfici per ospitare un’attività di refitting e costruzione navale".  

"Fincantieri punta a realizzare fondazioni flottanti per il settore eolico, accelerando la costituzione di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, produzione e assemblaggio funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare" si legge ancora nell'articolo firmato da Anna Di Ricco, con "l'Autorità Portuale di Taranto" che "sarà uno dei due pilastri del Polo". Ancora, "il gruppo Mermec, attivo nel settore rotabile e ferroviario, sarebbe interessato ad acquisire unità lavorative attualmente in cassa integrazione per i propri siti in Puglia e Basilicata" mentre ci sarebbe "l’interesse manifestato da un’altra importante azienda emiratina, in collaborazione con una realtà italiana, per la costruzione di un data center". In questo contesto dovrebbe andare avanti il rilancio di Acciaierie d'Italia, con la conferma dell'interlocuzione con la compagnia azera Baku Steel-Azerbaijan Investment.

La vera sfida è quella di portare sul campo questi potenziali investimenti.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori