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L'ex Ilva

Acciaierie d'Italia, Baku Steel ed i timori di Urso dopo il sequestro

Il Corriere della Sera parla delle preoccupazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy dopo i sigilli all'Altoforno 1

urso

Il ministro Urso con i tecnici del siderurgico al riavvio dell'Afo1

«Temo che le ultime notizie non incoraggino i nuovi investitori in quello che è un percorso difficile per tutti, a cui spero che le istituzioni partecipino in maniera propositiva, per evitare che anche gli investitori internazionali che avevano mostrato interesse ad acquisire gli impianti possano essere scoraggiati dal farlo». 

È un articolo del Corriere della Sera, firmato da Michelangelo Borrillo, a riportare le preoccupazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il riferimento è alla cessione degli asset di Acciaierie d'Italia, l'ex Ilva, agli azeri di Baku Steel. Un processo che pareva avviato, sul quale ora piomba il sequestro senza facoltà d'uso dell'Altoforno 1 disposto dalla Procura dopo l'incendio verificatosi mercoledì 7 maggio.

Ricordando che su tutta l'area a caldo dell'ex Ilva grava un sequestro con facoltà d'uso, "come reagiranno i potenziali nuovi acquirenti a fronte di questo ulteriore sequestro, visto che adesso l’unico altoforno in marcia è il numero 4?" si chiede il Corriere. "Questi, evidentemente" scrive Borrillo "sono i dubbi del ministro Urso, che soltanto qualche mese fa, il 15 ottobre del 2024, partecipò alla cerimonia per il riavvio dell’Altoforno 1, fermo da agosto 2023 per manutenzione".

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