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La vertenza

Leonardo Grottaglie, nuove tensioni

L'incontro di oggi tra azienda e sindacati, ecco cosa è successo

Leonardo Grottaglie, nuove tensioni

Leonardo Grottaglie, nuove tensioni

Incontro, oggi, tra direzione dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, direzione Hr e la Rsu Fim, Fiom e Uilm. L’azienda ha aggiornato le organizzazioni sindacali, dopo oltre due mesi dall’arrivo del piano “Z62” inviato dal cliente Boeing con il piano produttivo per l’anno 2025 che ne consegue. Nel corso dei prossimi mesi, il rate produttivo si incrementerà gradualmente da rate 5 dal primo luglio fino a rate 7 entro la fine dell’anno, con il conseguente rientro graduale del personale, operai ed impiegati, ad oggi in trasferta presso gli altri siti della Divisione.

Il piano di "approntamenti/consegne" illustrato comporta un parziale smaltimento del buffer esistente, prevedendo a dicembre 2025 un residuo di 19 fusoliere stoccate nel solo capannone A. L’azienda ha confermato la volontà di smaltire prioritariamente le fusoliere sistemate nel “fabbricato 2”, al fine di  renderlo fruibile alla Divisione Elicotteri a partire dal prossimo primo luglio.

«Nell’ambito delle nuove iniziative» si legge in un comunicato unitario di Fim, Fiom e Uilm «la direzione aziendale ha smentito quanto dichiarato dall'amministratore delegato Roberto Cingolani nell’incontro avuto il 26 febbraio con l’RSU presso il sito di Grottaglie, il quale aveva dichiarato testualmente: “l’EuroMale  è  un  programma  nato vecchio”. Oggi l’azienda ha infatti confermato l’intenzione di produrre la prima APPM solo ed esclusivamente perché prevista a budget. Nel prosieguo della discussione, la stessa ha dichiarato di aver deciso in ambito divisionale di investire ulteriori risorse nel ripristino del secondo autoclave al fine di utilizzarlo per l’ipotetico aumento del rate del B787».

La Rsu critica la direzione di stabilimento e la direzione Hr parlando di «comportamenti di sufficienza» e «atteggiamenti  di  scaricabarile  continuo verso altri livelli divisionali» e chiede «un dettaglio degli investimenti, rendere comprensibile, in questo momento, la scelta di produrre mensilmente le stesse fusoliere che il cliente ritira, facendo rimanere pressoché intatto il numero di fusoliere di buffer, discutere, prima di proseguire con il rientro dei lavoratori in trasferta, dei carichi di lavoro complessivi della divisione, discutere dell’accordo siglato lo scorso luglio, circa la gestione degli spazi e dei lavoratori che potrebbero essere occupati nel perimetro della Divisione».

«Oggi» continuano Fim, Fiom e Uilm «è emersa la volontà chiara da parte di Leonardo spa di non voler pensare  assolutamente ad una reale diversificazione produttiva. Si stanno attuando delle scelte esclusivamente mirate a gestire l’instaurazione  delle lavoratrici e dei lavoratori di Grottaglie, rendendo il sito dipendente solo dal  cliente Boeing, lo  stesso che fino a qualche giorno fa veniva considerato del tutto inaffidabile dallo stesso amministratore delegato e dal capo Divisione».

Da parte loro le tre sigle metalmeccaniche «continueranno coerentemente a sostenere in tutte le sedi opportune, la necessità imprescindibile, oggi più che mai, di diversificare la produzione, restando all’interno della One Company, al fine di salvaguardare il futuro del sito e di tutte le lavoratrici ed i lavoratori diretti e dell’indotto».

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