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Le vertenze
10 Novembre 2024 - 19:48
Giorgia Meloni
"Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, vada a riferire in Parlamento in merito alle dichiarazioni dell'amministratore delegato Cingolani sullo scorporo della divisione aereostrutture dalla Leonardo": la richiesta viene dalla Fiom Cgil di Taranto, tramite il segretario generale, Francesco Brigati.
"Le dichiarazioni di Cingolani, a margine della presentazione dei risultati del terzo trimestre, sono totalmente in contraddizione con quanto emerso nel piano industriale 2024 – 2028 dello scorso 13 marzo in cui erano prefissati degli obiettivi come quello di raggiungere la parità di bilancio nel settore Aerostrutture entro il 2025" spiega Brigati. Per il segretario della Fiom "la gravità delle ultime dichiarazioni di Cingolani necessita del massimo della trasparenza e soprattutto di smentite immediate per il futuro degli oltre 4.000 lavoratori presenti nei siti di Grottaglie, Foggia, Pomigliano e Nola, tutti stabilimenti insediati nel sud Italia".
Il punto di ripartenza deve essere "l'accordo quadro dello scorso luglio in cui abbiamo tracciato un percorso con Leonardo, viste le difficoltà che riscontra a tutt'oggi Boeing, di garantire un percorso che porti ad investimenti importanti necessari quest'ultimi a dare vita ad un sito multi divisionale di Leonardo in grado di colmare anche i periodi di vuoto lavoro che Grottaglie purtroppo subisce a causa dei continui cambi di piano di ritiro delle fusoliere da parte della committente".
Francesco Brigati
Non solo Leonardo, comunque: per il leader del metalmeccanici tarantini della Cgil "l'assenza di programmazione di politiche industriale e scelte strategiche sbagliate stanno determinando l'affossamento del tessuto produttivo, economico e sociale" della terra ionica.
"La vertenza ex Ilva, la crisi della cantieristica navale e l'assenza di progettualità sull'Arsenale, l'annuncio di chiusura da parte della multinazionale Hiab, insieme a tante altre vertenze presenti sul nostro territorio, oltre ai continui ritardi sul processo di diversificazione di Leonardo rischiano di far diventare Taranto una bomba sociale".
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato le prime due ore di sciopero per lo stabilimento Leonardo di Grottaglie per la giornata dell'11 novembre con l'obiettivo di ottenere chiarezza sul futuro del settore aereostrutture che, sostiene Brigati, "al contrario di quanto dichiarato da Cingolani, ha bisogno di essere stabilizzata all'interno della one company di Leonardo per garantire una stabilità industriale ed investimenti certi sul processo di diversificazione".
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