Cerca

Cerca

Il focus

"Qui non è Hollywood", tra polemiche e boom di ascolti. I video

E' la serie più vista su Disney+

Qui non è hollywood

Qui non è Hollywood

La serie più vista in Italia su Disney+ in Italia è "Qui non è Hollywood", la discussa fiction sull'omicidio di Sarah Scazzi, al centro di una serie di polemiche da prima addirittura della messa in onda. Inizialmente la serie aveva nel titolo un riferimento ad Avetrana, scenario del delitto finito per mesi sotto le attenzioni dei media. Ma l'amministrazione comunale avetranese ha chiesto - ed ottenuto - che il nome del paese venisse tolto.  

In una nota, l’Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole ha spiegato di avere appreso "con favore" la notizia "dell’esecuzione, da parte della casa cinematografica Groenlandia s.r.l. e di The Walt Disney Company Italia, del provvedimento del Giudice del Tribunale di Taranto in relazione alla rettifica del titolo della miniserie 'Avetrana. Qui non è Hollywood', espungendone il nome della cittadina, poiché foriera di rischi per l’immagine della stessa".

"Condividiamo la soluzione giudiziale anche perché l’originaria denominazione suscitava danni all’immagine dell’intera Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole per il rischio di essere omologati ad eventi terribili di cronaca nera, anziché essere rievocati per le bellezze storiche, artistiche, culturali e paesaggistiche che caratterizzano l’intero territorio" dicono i sindaci di Fragagnano, Maruggio, Lizzano, Leporano, Pulsano e Torricella. "Ci preme, anzitutto manifestare la nostra vicinanza alla famiglia della giovane Sara, colpita da una profonda tragedia ne ha segnato il prosieguo della propria esistenza. In secondo luogo, intendiamo manifestare la nostra vicinanza e solidarietà al collega sindaco Antonio Iazzi ed all’intera cittadinanza che rappresenta che con tenacia stanno tentando di scrollarsi di dosso i possibili pregiudizi legati al terribile fatto di cronaca".

"Ci consta sottolineare, infine" viene poi sottolineato "che il nulla osta alla casa cinematografica per girare alcune riprese della serie televisiva nei nostri territori fu concesso perché il nome della cittadina “Avetrana” non compariva nel titolo, altrimenti avremmo certamente negato tale possibilità" scrivono Giuseppe Fischietti, Alfredo Longo, Lucia Palombelli, Vincenzo Damiano, Pietro D’Alfonso e Francesco Turco.

Decisamente diverso il giudizio del più noto critico televisivo italiano, Aldo Grasso

"Che il tribunale di Taranto abbia accolto il ricorso del sindaco della cittadina pugliese, sospendendo per ora la messa in onda della serie «Avetrana - Qui non è Hollywood», per il solo fatto che nel titolo appare il nome della località, è culturalmente aberrante. La toponomastica non è di per sé infamante. Se passasse questo criterio, tutti i libri, i film, le serie che parlano di delitti dovrebbero riferirsi solo a Gotham City, un «non luogo» per eccellenza, una città immaginaria dove si compiono i peggiori crimini e assassini" il commento di Grasso sul Corriere della Sera, prima della decisione della produzione di togliere il riferimento ad Avetrana e diffondere in streaming la serie.

Per il critico, "Avetrana, così come Cogne, Erba, Garlasco, Perugia, Novi Ligure, Brembate di Sopra (solo per citare alcuni luoghi di triste memoria) sono stati per mesi e mesi dei set televisivi. In un’infernale spinta, in un’eterna coazione a ripetere, le trasmissioni sui delitti hanno colonizzato i palinsesti, sono diventate rubriche fisse dei contenitori pomeridiani e serali, si sono serializzate, dando vita a un racconto a puntate con sceneggiature estemporanee. La serializzazione ha finito per sganciare l’omicidio dalla realtà giudiziaria per immergerlo in un universo narrativo selvaggio, con le sue esigenze, i suoi tempi. I sindaci non dicevano niente, la magistratura stava a vedere? Non solo, quei delitti hanno sviluppato persino il «turismo dell’orrore», quell’escursionismo macabro, quel voyerismo noir, quel pellegrinaggio festivo che portava miglia di persona a fotografare il luogo del delitto (spesso in modalità selfie). I sindaci non dicevano niente, la magistratura stava a vedere?".
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori