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Il Siderurgico
11 Settembre 2024 - 15:52
Ex Ilva al bivio
In un incontro con i sindacati, Acciaierie d'Italia ha confermato che ad ottobre ripartirà l'Altoforno numero 1 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Nel contempo, nello stesso mese partiranno i percorsi formativi che coinvolgeranno i lavoratori sospesi a zero ore in cassa integrazione.
A darne notizia sono Fim, Fiom e Uilm, che informano anche come "al personale collocato in cassa integrazione a zero ore nel mese di agosto verrà riconosciuto nel cedolino del 12 settembre un giorno di ferie"; le stesse sigle metalmeccaniche hanno ribadito "la reintroduzione delle normali turnazioni in osservanza della quota rimpiazzo".
Questo, mentre il giornale online Affaritaliani lancia l'indiscrezione che vede il gruppo indiano Vulcan Steel, della famiglia Jindal, come favorito nella corsa alla guida del Siderurgico post-commissariamento. Affaritaliani.it scrive che «il piano che hanno in mente gli indiani è molto credibile, tanto da risultare interessante anche per la città di Taranto, la quale è rimasta scottata dalla gestione di ArcelorMittal e che invece ora potrebbe vedere con favore a questa nuova idea portata da Jindal. Non solo: a quanto risulta ancora ad affaritaliani.it sembra che in questo momento, dopo le ultime limature, gli indiano siano addirittura balzati in testa. Ma è presto per parlare delle conclusioni: prima di passare alle offerte vere e proprie dovrà avere luogo la presentazione di manifestazione di interesse entro il 20 settembre. Solo dopo questa data si deciderà chi sarà il “vincitore”». Viene ricordato come la "base d'asta" sia stata fissata ad un miliardo e mezzo e che «i potenziali investitori che siederanno al tavolo sono sei: il gruppo ucraino Metinvest, i due gruppi indiani Vulcan Steel di Jindal e Steel Mont, il canadese Stelco ma anche due soggetti italiani: Marcegaglia e Sideralba».
Da parte sua Acciaierie d'Italia nelle scorse ore ha comunicato intanto che "è stata avviata un’operazione di ripristino delle unità navali più strategiche, a partire dalla nave Gemma, che questa notte, ha ripreso la navigazione e le attività commerciali. La nave era rimasta bloccata a Singapore per oltre tre anni dal 2020". Gemma, una nave VLOC (Very Large Ore Carrier) di 330 metri di lunghezza e 57 metri di larghezza, varata nel febbraio 2012, è tra le più grandi del mondo nella sua categoria. Dedicata al trasporto strategico di materie prime dal Brasile a Taranto, può trasportare fino a 315.000 tonnellate di minerale. Il suo arrivo a Taranto è previsto per novembre 2024. Questa settimana riprenderà il mare anche la Ursa Minor, ammiraglia della flotta per il trasporto di prodotti finiti e semilavorati, con una capacità di 30.000 tonnellate. Dopo importanti lavori di manutenzione, la nave riprenderà le attività commerciali, trasportando semilavorati come coils dallo stabilimento di Taranto verso quelli del Nord Italia attraverso il porto di Genova.
Nel frattempo, la nave gemella Ursa Major entrerà in cantiere per lavori di manutenzione e riclassifica, con l’obiettivo di tornare operativa entro la fine dell’anno. Queste unità, Ursa Major e Ursa Minor, assicurano l’approvvigionamento autonomo degli stabilimenti di Genova, Novi e Racconigi, "riducendo i rischi di ritardi e ottimizzando le giacenze, eliminando la dipendenza da armatori esterni e garantendo un vantaggio competitivo in termini di efficienza e controllo delle operazioni logistiche", sottolineano da Adi in As.
Il piano di ripartenza proseguirà con il riavvio delle unità di stazza minore, Corona Australe e Corona Boreale, in fase di richiesta di disarmo temporaneo nell’attesa dei necessari interventi di manutenzione.
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