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Il Siderurgico/Il caso dei presunti "dati truccati"

Acciaierie d'Italia, i commissari: «Pronti a collaborare con la magistratura»

La nota ufficiale dell'amministrazione straordinaria

L'ex Ilva

L'ex Ilva

Acciaierie d’Italia in AS, «in relazione all’inchiesta pubblicata dai media in questi giorni e riferita, secondo quanto appreso, alle attività dell’Azienda durante la precedente gestione, garantisce naturalmente la massima collaborazione alle autorità competenti per fare luce sull’accaduto».

Sono i commissari dell'ex Ilva a prendere una posizione ufficiale, dopo che nella giornata di ieri, mercoledì 3 luglio, è deflagrata l'inchiesta sui presunti "dati truccati" in merito alla Co2. I finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione, nelle province di Taranto, Bari, Milano, Monza-Brianza e Modena, a un decreto di perquisizione personale e locale emesso dalla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti di 10 persone - amministratori, procuratori, dipendenti e collaboratori pro tempore di Acciaierie d'Italia S.p.A., società, attualmente in amministrazione straordinaria, che gestisce lo stabilimento ex Ilva di Taranto - indagati per il reato di truffa in danno dello Stato, nonché a ulteriori acquisizioni documentali.

«Vale la pena sottolineare che dal momento del suo insediamento, la nuova amministrazione straordinaria ha avviato attività di verifica sui processi aziendali. Questo rappresenta un’ulteriore conferma del cambio di passo positivo intrapreso dalla gestione commissariale per garantire la massima trasparenza e il pieno rispetto delle normative» si legge nella nota diffusa nel pomeriggio di oggi, 4 luglio, dall'amministrazione straordinaria. 

L’esecuzione delle perquisizioni, delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, si inserisce in una più ampia e articolata attività di indagine coordinata dalla Procura di Taranto; gli accertamenti finora condotti - fatta salva la valutazione nelle fasi successive - hanno consentito di acquisire plurimi indizi di reato in ordine all'artificiosa manipolazione dei dati afferenti alle emissioni di Co2 riconducibili alle attività di ADI s.p.a. e poste in essere in epoca precedente la sottoposizione della società alla procedura di amministrazione straordinaria.

In pratica, secondo le accuse, sarebbero state 'manipolate' le comunicazioni dei dati sulla Co2, cioè l'anidride carbonica, otenendo "quote" di Co2 in misura maggiore al previsto. Le indagini si sono concentrate sul funzionamento del Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione che costituisce il principale strumento adottato dall'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori energivori, a seguito della sottoscrizione del Protocollo di Kyoto.

"Da ieri è in corso un'attività ispettiva da parte della Guardia di Finanza, comando di Bari, al fine di verificare se vi è stata una truffa ai danni dello Stato da parte di Acciaierie Italia a guida Mittal, quindi per presunte responsabilità, antecedenti alla attuale gestione commissariale. Si tratta di un'indagine importante, per la quale esprimo un sentito ringraziamento nei confronti della Magistratura e delle Forze dell'Ordine impegnate in questa inchiesta. Al contempo però, ritengo doveroso precisare come l'attuale gestione dei Commissari sia ispirata alla massima trasparenza e collaborazione istituzionale. Ricordo a chi oggi si straccia le vesti che è stato l'attuale Governo a porre fine all'era di Arcelor Mittal a Taranto a differenza di chi in passato ha solo parlato senza alcuna conclusione. 

Fermo restando che si è ancora nella fase delle indagini preliminari e che nessuna responsabilità è stata acclarata, la nostra posizione, come sempre, è per la tutela della legalità e quindi , se azioni fraudolente ci sono state i responsabili ne dovranno affrontare le conseguenze".

Così l'on. Dario Iaia, presidente provinciale di Fratelli d'Italia Taranto

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