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La vertenza

Leonardo, ecco i numeri della cassa integrazione

La rabbia dei sindacati

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

Sono 931 i lavoratori in forza nello Stabilimento Leonardo di Grottaglie che saranno in Cassa Integrazione a 0 ore a partire da lunedì 29 luglio fino al 3 novembre prossimo.

La procedura di cassa integrazione non è approvata dai sindacati, con Fim, Fiom e Uilm che parlano di "apertura unilaterale della procedura di CIGO da parte di Leonardo": resta confermato lo stato d’agitazione ed il blocco degli straordinari ed ogni forma di flessibilità, fanno sapere le sigle metalmeccaniche.

L'avvio della procedura è stato formalizzato con una lettera di Leonardo a Confindustria Taranto, a firma del direttore della divisione Aerostrutture, Stefano Bortoli, in cui si fa riferimento alla "contrazione dei volumi produttivi con conseguente riduzione delle commesse di lavoro" (la ormai nota questione Boeing) ed  un'altra del direttore di Confindustria Taranto, Mario Mantovani, a Fim, Fiom e Uilm, in cui si parla di "eventi non imputabili all'impresa".

Il verbale del consiglio di fabbrica tenutosi oggi, 3 luglio

Per il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano, «a margine della riunione del Consiglio di fabbrica come segreteria Fim Cisl, nel confermare ogni preoccupazione sulle conseguenze derivanti dalla chiusura forzata, ribadiamo l’esigenza di conoscere nel concreto il progetto del convertiplano, con illustrazione di investimenti, tempistiche e unità necessarie. La gestione del contingente va di pari passo con lo sviluppo del futuro ribadendo che preferiamo un rallentamento ad una chiusura duratura dello stabilimento. Pertanto» continua Tamburrano «oltre ad avere un quadro certo su investimenti, tempistiche di attuazione e persone impegnate nei futuri progetti, occorre capire come traghettare il presente al fine di non gravare oltremodo sull’indotto. Per questo, noi preferiamo che non ci sia alcuna chiusura, altrimenti le conseguenze più gravi si riverserebbero sui lavoratori delle aziende degli appalti e dell’indotto».

Dal versante politico, per Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, «altro che ‘non imputabili all’impresa’, la responsabilità della Cigo a 0 ore per 931 lavoratori dello stabilimento di Grottaglie è interamente da attribuire a Leonardo. Conosciamo e denunciamo da troppo tempo le condizioni di fragilità dello stabilimento legate alla monocommittenza e da troppo tempo registriamo l’indifferenza di Leonardo. Il Governo deve intervenire immediatamente per risolvere una situazione che ormai è sull’orlo del baratro».

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