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Il Siderurgico
19 Giugno 2024 - 17:15
Il Siderurgico di Taranto
L'annuncio arriva, da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera dei Deputati. «Siamo alle verifiche finali. Nel giro di un mese le aziende dell'indotto di Acciaierie d'Italia dovrebbero ricevere il 70% del loro credito. Si tratta ovviamente delle aziende strategiche e bancabili».
La svolta per l'appalto siderurgico che, a Taranto, vive una situazione di crisi gravissima? L'auspicio è che sia così. Il ministro ha aggiunto che «i commissari di Acciaierie, superato l'iniziale stallo dovuto alle pessime condizioni in cui hanno trovato i beni e la contabilità aziendale, hanno ripreso i rapporti con le imprese dell'indotto e avviato una prassi di pagamento a sessanta giorni. Nella precedente gestione i pagamenti avvenivano a un anno e proprio per questo i crediti erano cresciuti a dismisura». Gli stessi commissari «propongono di ammettere al passivo una cifra pari a 320 milioni di crediti, proprio perchè nella precedente gestione i pagamenti venivano effettuati a un anno. Sono ora in corso tutte le necessarie interlocuzioni con Sace per condurre in porto l'operazione di cessione dei crediti pregressi, ormai facenti parte della massa passiva. Per circa la metà di questi interverrà Sace a breve.
Da parte delle imprese permane la prudenza. «Comprendo bene i timori delle aziende che dieci anni fa furono falcidiate dall'amministrazione straordinaria ma che questa volta possono contare finalmente su un Governo consapevole, determinato, che conosce il valore dell'impresa e agisce al fine di tutelarla», ancora parole del titolare del Mimit alla Camera. Per questo, ha continuato, «fin dall'inizio abbiamo operato, sfruttando già nel decreto 4/2024 tutte le possibilità di aiuto compatibili con il diritto dell'Unione europea», ricordando che «è stato previsto un accesso delle imprese al fondo di garanzia a condizioni agevolate e senza valutazioni di merito creditizio per l'ottenimento di mutui dal sistema bancario, ed è stato creato un fondo per abbattere del 50% i tassi di interesse. Possono attualmente fruire di questi benefici le imprese che abbiano impegnato almeno il 35% del proprio fatturato con Acciaierie d'Italia prima del suo commissariamento».
Ma Urso ha anche voluto ricordare che «nell'ambito della conversione del decreto legge il Governo ha dato parere favorevole a un emendamento dell'opposizione grazie al quale si è autorizzato lo svincolo di importanti risorse della Regione Puglia proprio per il finanziamento di misure di ulteriore sostegno per le imprese dell'indotto. Ci attendiamo dunque che anche la Regione faccia la sua parte».
Il ministro ha aggiunto che per la riconversione degli stabilimenti a produzioni carbon neutral nel 2028 è previsto un finanziamento di un miliardo di euro a carico del Fondo di coesione e sviluppo, per la realizzazione di un impianto di pre-ridotto.
Sono disponibili, per chiunque si aggiudicherà gli asset produttivi, finanziamenti per circa 700 milioni di euro attraverso l'utilizzo di contratti di sviluppo.
«Ringraziamo il Governo per l’attenzione posta sulla questione delle aziende dell’indotto dell’ex Ilva e chiediamo di continuare a vigilare, anche attraverso il rapporto tra Sace e Mediocredito, per consentire alle imprese dell’indotto degli stabilimenti dell’ex Ilva di Taranto di poter ottenere il riconoscimento dei crediti maturati. Sono convinto che questo governo continuerà a vigilare e a assicurare alle imprese quanto necessario»: lo ha detto in Aula Vito De Palma, deputato di Forza Italia e capogruppo in commissione Finanze, durante il question time di al ministro delle Imprese e del Made in Italy.
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