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La crisi del Siderurgico

Ex Ilva, ecco il nuovo decreto

Nuovo pacchetto da 150 milioni di euro

Acciaierie d'Italia

Acciaierie d'Italia

Domani, lunedì 6 maggio, il "piano di salvataggio" dell'ex Ilva predisposto dal governo Meloni approderà sui tavoli della Commissione europea.

Obiettivo, quello di incassare anche il disco verde al prestito ponte da 320 milioni finalizzato, sostanzialmente, a tenere in vita lo stabilimento siderurgico di Taranto e gli altri impianti che dalla produzione della fabbrica tarantina dipendono, sotto le insegne di Acciaierie d'Italia oggi in amministrazione straordinaria. Mercoledì inizieranno le "interlocuzioni" con Bruxelles.

Adolfo Urso 

Ma quei 320 milioni non bastano, in uno scenario di crisi profonda come è quello della fu Italsider.

Per questo la prossima settimana verrà disposto anche un nuovo "versamento" da 150 milioni di euro, già annunciato dal ministero delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso nell'ultimo incontro con i sindacati. Le "ulteriori risorse provenienti dal patrimonio destinato" saranno previste in un ennesimo decreto legge nel prossimo consiglio dei ministri, ha detto Urso a Il Sole 24 Ore.

Per Europa Verde "provenienti dal patrimonio destinato" è "una formula che nasconde il fatto che si tratta delle risorse sequestrate ai Riva e destinate alle bonifiche. 

E' la seconda volta che un governo ci prova. A maggio 2022 fu il governo Draghi a provarci. Ora la Meloni intende seguire la strada del Presidente del Consiglio "tecnico" voluto dall'Europa che lei stessa ha tanto contestato. Ci auguriamo che anche questa volta, come allora, il provvedimento possa essere bocciato dalle stesse forze della maggioranza e da quelle del centro sinistra.

Come Europa Verde, condanniamo fermamente questa operazione che sottrae fondi destinati alla città e alle bonifiche del territorio, per continuare a tenere in piedi una fabbrica che non ha più motivo di esistere".

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