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La crisi del Siderurgico

Acciaierie d'Italia, è ufficiale: arriva il commissario

La conferma del governo ai sindacati

Ex Ilva

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Nel corso dell'incontro di questo pomeriggio a Roma, il governo ha confermato ai sindacati la decisione di commissariare Acciaierie d'Italia. Ufficiale, quindi, il ricorso ad una nuova amministrazione straordinaria per il Siderurgico, dopo quella decisa nel 2015. A quanto si è appreso, il decreto approvato dal consiglio dei ministri di martedì scorso sarà "bollinato" oggi: il provvedimento prevede all'articolo 1 che il socio di minoranza pubblico, e cioè Invitalia, possa attivare la procedura di commissariamento. Da parte sua l'agenzia del Ministero dell'Economia avrebbe già inviato la lettera che attiva la procedura, che sarà operativa entro 15 giorni: infatti, come riferito da fonti sindacali, Invitalia ha inviato ieri una lettera all'amministratore delegato di Acciaierie d'Italia, Lucia Morselli, per chiedere che la società sia ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. Morselli deve rispondere entro due settimane; se non lo farà, Invitalia può chiedere al Mimit, il Ministero delle Imprese e Made in Italy, di attivare l'amministrazione straordinaria.

La nota del Governo: una fase temporanea, cerchiamo i migliori partner privati

«I rappresentanti dell'esecutivo hanno informato che la fase di amministrazione straordinaria sarà temporanea e che il Governo è alla ricerca dei migliori partner privati con l'obiettivo di salvaguardare la continuità produttiva, tutelare l'occupazione e garantire la sicurezza dei lavoratori», riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo il tavolo tra il governo e le organizzazioni sindacali.

Comunque, siamo già al commissariamento-bis e questo suscita comunque grandissima preoccupazione nelle imprese dell'indotto, che temono quello che definiscono il secondo "bidone" da parte dello Stato. Il governo dovrebbe comunque convocare a strettissimo giro di posta, probabilmente già domani, una delegazione delle stesse imprese.

Sempre nel pomeriggio di oggi, 18 gennaio, l'associazione Aigi che raggruppa centinaia di aziende attive nell'indotto ex Ilva ha diramato una lettera-appello all'esecutivo: «La storia si ripete. Le imprese dell’indotto, a causa del fallimento della politica industriale degli esecutivi che si sono succeduti nel corso degli anni, si trovano, nuovamente, dinanzi ad un baratro. Difatti, il paventato ricorso all’istituto dell’amministrazione straordinaria, come già accaduto nell’anno 2015, determinerebbe, nuovamente, il definitivo mancato pagamento dei crediti vantati nei confronti di Acciaierie d’Italia e, di conseguenza, il fallimento delle imprese dell’indotto. Il secondo "bidone" comporterà la morte del Sistema Taranto. Le aziende saranno costrette a bloccare i pagamenti alle imprese e ai fornitori con gravi ripercussioni sulla città e sull'intero territorio».

Per Aigi «il decreto legge che il Governo, in queste ore, intende approvare non risolve in alcun modo le problematiche evidenziate da tempo e, purtroppo, rimaste del tutto inascoltate. Dunque, le imprese dell’indotto e gli autotrasportatori dichiarano sin d’ora che non intendono più garantire, come responsabilmente assicurato sino ad oggi con enorme dispendio di risorse economiche a tutt’oggi non ristorate, l’adempimento delle misure minime poste a garanzia della continuità produttiva dello stabilimento, salvo che l’Esecutivo non intervenga, nella giornata di oggi, a garanzie delle seguenti consapute problematiche: pagamento di tutte le fatture emesse al 31.12.2023 e ostensione di un credibile piano industriale che garantisca la continuità produttiva. Fermo tutto quanto innanzi, si chiede l’immediata e non più prorogabile convocazione da parte dell’Esecutivo entro oggi. In caso di ulteriore ingiustificata inerzia, le aziende dell’indotto e gli autotrasportatori non si assumeranno alcuna responsabilità per l’inevitabile spegnimento dello stabilimento nonché delle ineludibili conseguenze in termini di esasperazione sociale».

Il serata si è poi appreso che il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per domani, in videoconferenza, le associazioni rappresentanti delle aziende fornitrici e dell'indotto di Acciaierie d'Italia, per un aggiornamento sulla situazione dell'ex Ilva e in relazione ai provvedimenti recentemente assunti dal governo.

Alla riunione parteciperà anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.

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