Cerca

Cerca

Il verdetto della CEDU

Migranti minorenni nell'hotspot di Taranto, la condanna dell'Europa

L'Asgi: «Le violazioni continuano e vanno fermate»

L'hotspot di Taranto - Foto di repertorio

L'hotspot di Taranto - Foto di repertorio

«La Cedu, Corte Europea dei Diritti Umani, con la decisione del 23 novembre 2023 resa nel procedimento n. 47287/17 (caso A.T. ed altri c. Italia), ha condannato l’Italia per avere detenuto illegalmente nell'hotspot di Taranto diversi minori stranieri non accompagnati, per avere utilizzato trattamenti inumani e degradanti nel predisporre le loro misure di accoglienza, per non avere nominato un tutore né avere fornito loro alcuna informazione sulla possibilità di contrastare in giudizio tale condizione (art. 13 della Convenzione, in relazione all’art. 3). Il Governo italiano sarà tenuto, altresì, a risarcire i ricorrenti per il danno loro causato». A darne notizia, con una nota, è l'Asgi, associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione.

L'associazione ricorda che questa non è la prima sentenza che condanna l'Italia, in merito alla gestione del fenomeno migratorio e, in particolare, dei cittadini stranieri minorenni: «La rilevanza della decisione è immediatamente percepibile nel contesto attuale, nel quale non solo non sono stati modificati gli approcci repressivi precedenti. Al contrario ne sono implementati ulteriori non rispettosi dei principi basilari dei diritti umani e fondamentali della persona, come dimostra l’accordo con l’Albania teso all’identificazione e detenzione dei cittadini stranieri all’estero», dicono da Asgi, per la quale l'ultimo pronunciamento della Corte «è ancora più importante allorquando si consideri che, attualmente, sono quasi duecento i minori stranieri trattenuti di fatto, in assenza di ogni base legale e di ogni vaglio giurisdizionale all’interno dell’hotspot di Taranto, alcuni dei quali addirittura dallo scorso mese di agosto».

«L’hotspot di Taranto è allestito su un parcheggio nel porto della città jonica, completamente isolato dal contesto urbano e sociale locale ed è assolutamente inadatto ad ospitare minori, tanto più se in condizioni di trattenimento» denunciano gli avvocati Marina Angiuli e Dario Belluccio, che hanno seguito il caso dinanzi alla CEDU.  

«Supportati dalla decisione della Corte di Strasburgo si chiede alle Autorità competenti (Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, Tribunale per i Minorenni di Taranto, Prefettura e Questura locale, Garante nazionale e regionale per i diritti dei minori) di disporre l’immediato collocamento dei minori attualmente presenti presso l’hotspot nelle strutture per minori come previsto dalla normativa e di garantire il monitoraggio delle condizioni di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati nel rispetto degli standard di umanità e dignità volute dalla Costituzione e dalla Convenzione europea per i diritti umani», si legge nella nota. Asgi ha inviato una comunicazione al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa che deve supervisionare l'attuazione delle sentenze della CEDU lo scorso 6 novembre.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori