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Di Gregorio fuori dalla maggioranza e scoppia il caso Fiusco

La maggioranza di Melucci di nuovo in subbuglio

Vincenzo Di Gregorio

Vincenzo Di Gregorio

Vincenzo Di Gregorio è fuori dalla maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci. È stato lo stesso sindaco a ufficializzarne la fuoriuscita con un messaggio in una nuova chat interna alla nuova maggioranza che ora comprende il gruppo di Italia Viva.

Il consigliere comunale e regionale del Partito Democratico aveva infatti pubblicamente manifestato il suo dissenso verso l'apertura ad Italia Viva e in particolare al consigliere Massimiliano Stellato, anche lui consigliere comunale e regionale e da qualche giorno presidente regionale di Iv.

Nell'ultimo consiglio comunale, peraltro, Di Gregorio subito dopo l'appello aveva lasciato l'aula proprio mentre faceva il suo ingresso Stellato.

Nella serata di domenica 22 ottobre, Melucci ha costituito una nuova chat e l'ha inaugurata col messaggio nel quale, appunto, chiarisce che Di Gregorio è fuori dal "perimetro". Il sindaco ha anche precisato che «al momento» della chat (e quindi della maggioranza) fanno parte i tre consiglieri che non hanno «ancora» firmato il documento del 2 ottobre, quello che sancisce l'ingresso di Italia Viva in maggioranza, e cioé Goffredo Lomuzio, Elena Pittaccio, Stefania Fornaro. Poi l'annuncio su Di Gregorio: «Date le dichiarazioni pubbliche rese, e salvo contrarie dichiarazioni ugualmente pubbliche in futuro - ha scritto il sindaco in chat - diamo invece per acquisita l'uscita formale dalla maggioranza del consigliere Di Gregorio, mentre ci riserviamo una valutazione sul comportamento del consigliere Fiusco».

Cosa ha fatto Giuseppe Fiusco? Di quale "colpa" si è macchiato? Il consigliere del gruppo Con aveva espresso prima in chat e poi pubblicamente su TarantoBuonasera le proprie perplessità sulle nuove assunzioni nello staff del sindaco. Ora Fiusco è sub iudice, tra color che son sospesi. 

Quindi ora c'è un consigliere, Di Gregorio, che è fuori dalla maggioranza pur facendo parte del principale partito di maggioranza (il Pd) e un altro, Fiusco, pure lui in un gruppo di maggioranza (Con) ma che da questa rischia di restare fuori. Senza dire che su Italia Viva pesa anche la diffidenza del M5S. Siamo ancora lontani, quindi, dall'avere una maggioranza stabile e definita. 

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