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Il Siderurgico

Cassa Integrazione all'ex Ilva, nuovo passaggio a vuoto

Nulla di fatto nell'incontro di oggi

L'ex Ilva

L'ex Ilva ora Acciaierie d'Italia

Nulla di fatto nell’incontro odierno in videocall sulla cassa integrazione dei dipendenti di Acciaierie d’Italia scaduta lo scorso 19 giugno per 2500 lavoratori dello stabilimento tarantino. C’è il decreto, ma si attendono i passaggi tecnici; nello specifico, l’autorizzazione all’ammortizzatore sociale da parte del Ministero del Lavoro. Le parti si sono aggiornate all'11 luglio.

«Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che , per quanto ci riguarda, nel caso in cui il provvedimento non dovesse essere retroattivo, delle giornate lavorative dei dipendenti deve farsi carico  interamente l’aziendaRibadiamo ancora una volta che il Governo deve coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori in questa partita complicata e determinante» dice Franco Rizzo, dell'Esecutivo confederale Usb. «Per quel che concerne l’integrazione salariale per gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, abbiamo appreso con stupore da alcuni esponenti locali della maggioranza che, nonostante le ripetute rassicurazioni, l’emendamento relativo non è stato presentato per mancanza di spazio, ma gli stessi hanno garantito che accadrà nel primo decreto utile. Inviteremo quindi i parlamentari ionici ad un’assemblea con i lavoratori per fare in modo che confermino l’impegno assunto con i lavoratori stessi, e li rassicurino, dal momento si tratta di uno strumento oggi utile per gli ex Ilva in As, ma che domani potrebbe rivelarsi importante anche per i cassintegrati AdI». 

Acciaierie d’Italia ha presentato ai Ministeri competenti, istanza di autorizzazione alla CIGS in deroga, ai sensi dell’Arti. 42 del D.L. nr. 75/2023 del 22/06/2023 “Disposizioni in materia di Cassa Integrazione Straordinaria in deroga” che permette alle imprese riconosciute di interesse nazionale per le quali siano in corso Piani di riorganizzazione aziendale, la possibilità di usufruire di un ulteriore “elargizione” della CIGS per una durata massima di ulteriori 40 settimane, fruibili entro il 31/12/2023, senza che sia necessaria alcun accordo con le OO.SS.

L’incontro è stato aperto da Leo Caroli Presidente del SEPAC, il Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico e produttivo e le aree di crisi", organo della Regione Puglia, a promotrice del tavolo per competenza territoriale.

Presente per la UGL Metalmeccanici, il Segretario Provinciale di Taranto Alessandro Dipino: «La nostra inquietudine sta nel fatto che non si conoscano neppure la eventuale retroattività del provvedimento e quindi come avverrà la copertura retributiva delle giornate di assenza dei lavoratori. Siamo al 29 giugno e non vorremmo che il 12 di luglio i lavoratori debbano scoprire sul proprio cedolino paga giornate non retribuite, non essendoci alcuna copertura retributiva, né da parte dell’azienda, né attraverso l’ammortizzatore e, pertanto, serve che i tempi di intervento risultano rapidissimi».

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