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Azzeramento della giunta: lite tra Pd e Italia Viva

Intanto le opposizioni vanno all'attacco di Melucci

Non potevano mancare le reazioni alla decisione del sindaco Rinaldo Melucci di azzerare quasi per intero la giunta. Sabato si è subito riunito il gruppo consiliare del Partito Democratico per valutare la situazione. Alla riunione hanno partecipato la segretaria provinciale Anna Filippetti e il segretario cittadino Giuseppe Tursi.

«Dall'incontro - si legge nella nota ufficiale del partito - è emerso che il Partito Democratico vuole farsi responsabilmente carico di tutelare tutte le forze che compongono la coalizione che ha portato, lo scorso anno, alla schiacciante vittoria del sindaco Melucci. Il partito democratico, come sua abitudine, vuole riportare sul piano politico la discussione; vuole tutelare quel campo largo che è l'unico argine a questa destra che ogni giorno al governo nazionale dimostra totale incapacità e insensibilità.
Di certo non presteremo il fianco a chi ha raccolto firme in passato per far cadere l'amministrazione e oggi si inscrive erroneamente nel campo dei riformisti, quando la vera collocazione è "l'opportunismo"». Chiaro il riferimento a Massimiliano Stellato che proprio in queste ore ha elogiato il riformismo di Melucci e lo ha invitato a partecipare alla assemblea nazionale di Italia Viva che si terrà a Napoli il prossimo 10 giugno.

«Con questo spirito costruttivo - affermano Filippetti e Tursi - il Partito Democratico chiede al sindaco Melucci un incontro, al fine di ridare alla amministrazione comunale una giunta operosa che contenga tutte le anime della coalizione "ecosistema taranto" che convintamente e lealmente hanno contribuito e contribuiscono alla svolta che questa città ha intrapreso con il Melucci bis».

La replica di Stellato non si è fatta attendere: «Concordo con i segretari locali del Partito Democratico, quando affermano di voler riportare il caso del Comune di Taranto sul piano politico. Rimane il dubbio, tuttavia, che quello dei dem, rappresenti più un malcelato tentativo di preservare i propri posizionamenti, dopo il parziale azzeramento della giunta da parte di Melucci. Un pressing, insomma, per blindare ruoli e incarichi, davanti alla concreta possibilità di perdere posti, tanto nell'esecutivo quanto nell'amministrazione delle società partecipate del Comune di Taranto. Posti a cui, come ribadito più volte, Italia viva non è interessata».


«Respingo al mittente - prosegue Stellato -  il falso moralismo del pd, che sa molto di opportunismo, sull'apertura all'area riformista da parte del sindaco. E invito anche ad archiviare il mantra dei "17 traditori" dal momento che serpeggia, in città, l'ipotesi di una raccolta di firme (come rivelato a mezzo social dal consigliere di maggioranza Giuseppe Fiusco) per tentare lo scioglimento anticipato. Ipotesi, questa, per noi estranea ed irricevibile. Piuttosto, da quello che era il primo partito della città, ormai sempre più spostato a sinistra, mi sarei aspettato una parola sui contenuti, un richiamo agli aspetti programmatici, riguardo magari alla nuova visione urbanistica della città, all'accordo di programma per l'ex Ilva, all'impiego dei fondi del Pnrr ed agli standard di qualità della vita dei tarantini. Nulla di tutto ciò. Solo tattiche e strategie per salvare poltrone e strapuntini di potere».
«Si spiega anche così - conclude Stellato - l'esodo inarrestabile nel Pd, partito che tenta di somigliare sempre più al M5S, in favore di una scelta riformista che io, e tanti altri, abbiamo già fatto. Nell'attesa che a compierla siano anche Melucci ed i consiglieri comunali e provinciali, a lui vicini».

L'opposizione all'attacco

«L’azzeramento della giunta Melucci non ci ha colti di sorpresa», dichiarano Walter Musillo, Francesco Cosa e Mimmo Festinante, i tre consiglieri di Svolta liberale.
«Fin dal suo insediamento - dichiarano i tre consiglieri - abbiamo sottolineato più volte i profili inadeguati al raggiungimento degli obbiettivi, soprattutto verso chi assicurava la modesta continuità con la consigliatura precedente. A certificarlo oggi è lo stesso Sindaco Rinaldo Melucci, che boccia la sua creatura promettendo innesti tecnici all’altezza delle prossime sfide molte volte annunciate. Avrà certamente compreso il sindaco che la sfida sul recupero della città vecchia non può essere affrontata con la patetica e fallimentare idea delle case a 1 euro, avrà realizzato che il commissariamento dei giochi del mediterraneo è la conseguenza di una deludente gestione dei progetti e dei tempi di realizzazione, si sarà accorto finalmente che gli equilibri di bilancio non si raggiungono aumentando le tasse specialmente alle fasce più deboli, che la gestione dei rifiuti è obsoleta, attuata attraverso sprechi e cattiva gestione, che la città è sporca, puzzolente, insicura e lontana dagli standard promessi per assicurare accoglienza e decoro urbano».


«Del resto - proseguono Musillo, Cosa e Festinante - tutti gli indicatori parlano chiaro e smentiscono puntualmente la propaganda comunicativa che evidentemente non fa più effetto. E’ sotto gli occhi di tutti, un fallimento su tutti i fronti e il Sindaco finalmente si arrende all’evidenza azzerando non solo la giunta ma il progetto politico nella sua interezza. Ora più che mai c’è bisogno di chiarezza da parte del Sindaco, come intende risolvere il problema ? Come intende rivedere il programma? Con quali risorse umane? Attraverso quale campo politico? In che tempi? La città tutta, già allo sbando non può aspettare per le decisioni del sindaco, troppe volte viziate dalla programmazione del suo personale futuro politico. Abbiamo il diritto di sapere al più presto quale sarà il futuro di una comunità quotidianamente violentata dal personalissimo e dalla inadeguatezza dei suoi amministratori».

Fratelli d'Italia con il coordinatore Gianluca Mongelli arriva persino a chiedere le dimissioni del sindaco «per manifesta incapacità politica ed amministrativa».
«È passato solo un anno - dichiara Mongelli - da quando il Sindaco Melucci è stato riconfermato e nonostante i numeri su cui poteva teoricamente contare in seno al Consiglio comunale, siamo nuovamente alle solite, ovvero in totale confusione politica.
Dopo sei anni di amministrazione Melucci, l'annunciato rimpasto di giunta non ci meraviglia affatto, essendo ormai una indecorosa costante.  Un “progetto di governo” che si regge sui accordi ballerini degni di equilibrismo circense, con spiccati personalismi di modesta levatura e giochi di poltrone, senza una visione d'insieme, senza una chiara linea politica, senza la benché minima concretezza, ha determinato, ancora una volta, una crisi in seno alla maggioranza, con consultazioni fiume, nemmeno fossimo di fronte al Presidente della Repubblica».


«I problemi nella maggioranza - incalza il coordinatore di Fratelli d'Italia - sono sorti subito ed hanno riguardato contrasti sul comparto 32, l'aumento scriteriato delle strisce blu, la tassazione ai massimi livelli, l'aumento delle rette per gli asili nido, la crisi dell'Amiu, le proteste dei lavoratori, i ritardi sui Giochi del Mediterraneo, la città in condizioni indecorose. Spesso le soluzioni sono state peggiori dei problemi ed a farne le spese sono stati, esclusivamente, i tarantini che non solo devono far fronte ad aumenti intollerabili anche a carico delle fasce più deboli, non solo si devono confrontare con servizi pubblici scadenti e con una città relegata agli ultimi posti di ogni classifica sulla vivibilità, ma oggi devono assistere al peggiore dei teatrini di una politica che non sa dare risposte e che mira solo a conservare la poltrona, con cambi di casacca e tradimenti del consenso e delle promesse elettorali».

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