Siamo di fronte ad una messinscena o siamo davvero ad un tentativo di arrivare allo scioglimento anticipato del consiglio comunale? A mettere in subbuglio la politica tarantina è un post del consigliere comunale di maggioranza (Riformisti) Giuseppe Fiusco, il quale racconta di essere stato contattato da non meglio precisati personaggi che gli avrebbero chiesto di porre la firma (sarebbe stata la quattordicesima, secondo il suo racconto) per decretare la fine anticipata della amministrazione Melucci bis.
«La Bibbia - ha scritto Fiusco su Facebook - descrive 13 apostoli. A Taranto abbiamo 13 traditori. Speriamo di non arrivare a 17. Ma dubito. Vorrei dire ai signori che si sono presi il fastidio di recarsi sotto casa, che non ho bisogno di tradire il Sindaco.
Quando ho avuto da ridire, l'ho fatto apertamente e direttamente con lui. Pertanto, andate a bussare alle porte di altri colleghi.
Di più Fiusco non dice. Ma il commento di Francesco Cosa, consigliere che invece siede tra i banchi dell'opposizione (Svolta liberale), sotto il post di Fiusco, lascia intendere che l'iniziativa, se davvero c'è stata, non è nata dalla minoranza: «Chi starebbe raccogliendo le firme per mandare Melucci a casa? Chi è venuto sotto casa tua? Ma siamo su scherzi a parte? Perché non sei più chiaro e scrivi precisamente a cosa ti riferisci? Comunque a scanso di equivoci io non ho firmato nulla».
Il giallo resta e non è deve essere una coincidenza che questa storia spunta all'indomani della decisione del sindaco di azzerare la giunta lasciando in sella soltanto gli assessori Fabrizio Manzulli e Mattia Giorno. Una decisione che avrebbe già provocato malumori interni alla maggioranza e che ha già suscitato le reazioni da parte del Pd, con i segretari provinciale e cittadino, di Italia Viva con il consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato e con gli interventi della stessa opposizione con Svolta liberale e Fratelli d'Italia.
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