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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Marisa Landini, Alberto De Matteis e Lorena Salvati

controVerso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate giovedì 20 novembre 2025 sono:

  • Sorgente diMarisa Landini da Marzocca di Senigallia (AN);
  • Attendo ognor la sera per la quiete di Alberto De Matteis da Vernole (LE);
  • Dove l'anima si libra di Lorena Salvati da Frosinone.

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SORGENTE

Illuminata
da un raggio
sbucato,
affacciata
là dove una sorgente
nasce bambina,
piccoli steli di verde
si piegano
danzano,
è un abbraccio,
una carezza,
un bacio nascosto
che attacca la riva,
tocchi con la mano leggera
quell'acqua
ti benedici
preghi.

di MARISA LANDINI da Marzocca di Senigallia (AN)

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Recensione



La poesia è un piccolo quadro di luce e purezza, dove ogni immagine racconta la nascita e la forza gentile della natura. Nei versi di Marisa Landini, la sorgente diventa simbolo di vita che ricomincia, di un’acqua che purifica e consola. Il linguaggio è semplice e limpido, come il fluire dell’acqua stessa: parole brevi, gesti delicati, un ritmo lento che accompagna il lettore in un momento di quiete. Il verso “là dove una sorgente nasce bambina” racchiude tutta la tenerezza del testo, mostrando la natura come creatura viva, fragile ma piena di energia. Le immagini – la luce che filtra, gli steli che danzano, la mano che sfiora l’acqua – creano un’atmosfera serena, quasi sacra, come se quel luogo custodisse un piccolo miracolo quotidiano. C’è un senso di protezione e di meraviglia che cresce verso la fine, mentre tutto sembra invitare al rispetto e all’ascolto profondo. Il gesto finale, “ti benedici, preghi”, dona al testo un respiro spirituale, come se l’acqua sapesse toccare anche ciò che non si vede. È una poesia semplice ma profonda, che ricorda come basti un raggio di sole o una goccia d’acqua per ritrovare la pace, riscoprire la propria fragilità e sentirsi parte del mondo, affidandosi alla bellezza silenziosa che continua a scorrere accanto a noi.  


   

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ATTENDO OGNOR LA SERA PER LA QUIETE

Attendo ognor la sera per la quiete
che alle mie stanche membra dona e all’alma
trafitta dal rumor del nulla assurdo
di questo mondo ov’è solo apparenza.

Ma tu dall’apparir resta lontano
come a persona saggia si conviene,
e non esser vigneto rigoglioso
che uva mai produce, e pur si vanta.

Sii umile di cuore, e la tua mente
sia scevra da lusinghe e infingimenti,
non spegnere la luce che hai dentro
ed abbi sempre cura del Creato.

di ALBERTO DE MATTEIS da Vernole (LE)

Recensione


La poesia è un invito alla calma e alla misura interiore, un richiamo alla quiete che arriva con la sera e restituisce pace dopo il frastuono del giorno. Il linguaggio richiama volutamente un tono classico, ma il messaggio resta semplice e diretto: la serenità nasce dall’autenticità, non dall’apparenza. Il verso “attendo ognor la sera per la quiete che alle mie stanche membra dona” esprime il bisogno di un tempo per sé, di un silenzio che curi sia il corpo sia l’anima. Le immagini che seguono costruiscono un contrasto chiaro tra chi vive di vanità e chi sceglie la profondità, come nel monito a non essere “vignetto rigoglioso che uva mai produce”. Il ritmo lento accompagna una riflessione che si fa quasi preghiera: coltivare umiltà, liberare la mente dalle illusioni, custodire ciò che si ha dentro come una luce fragile ma essenziale. È una poesia che parla di valori semplici e fondamentali, di una pace che non si cerca fuori ma dentro, nella cura delle cose vere. Solo verso la fine emerge la voce di Alberto De Matteis, che offre queste parole come un consiglio gentile, un invito a vivere con sincerità e gratitudine, ricordando di avere sempre un occhio attento e rispettoso verso il creato che ci sostiene.


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DOVE L'ANIMA SI LIBRA

Portami là, dove la brezza
fa levitare il tuo cuore!
Nei luoghi della tua giovinezza:
là, dove la tua anima si libra
sulle rosee dune di cipria
senza tempo
sotto lo stanco sole
che si nasconde per pudore,
tra i fitti cespugli
che cedono il colore
nell'arrendersi
al maestoso tramonto...
Là adageremo le nostre membra
oziosamente:
un unico sguardo
perso nell'orizzonte
che il nostro viso or più
non adombra.

di LORENA SALVATI da Frosinone

Recensione


La poesia è un invito dolce e malinconico a tornare nei luoghi in cui il cuore ha imparato a sentirsi leggero. Le immagini sono semplici e luminose, e mostrano un paesaggio che diventa rifugio dell’anima. Il verso “là, dove la tua anima si libra sulle rosee dune di cipria” esprime bene questa sensazione di libertà e delicatezza, come se ogni ricordo avesse ancora il colore della giovinezza. Lorena Salvati usa un linguaggio morbido, fatto di vento, tramonti e orizzonti, per raccontare un desiderio di pace condivisa. Il tono è quieto, quasi sognante, e accompagna il lettore verso un luogo dove il tempo rallenta e il corpo può finalmente riposare, protetto da una calma che accoglie senza chiedere nulla. La chiusa, con “un unico sguardo perso nell’orizzonte”, dà alla poesia una serenità profonda, come se l’amore potesse cancellare ogni ombra e lasciare solo un presente fatto di silenzio e vicinanza. È un testo che parla al cuore con semplicità, ricordando che a volte basta un luogo caro per ritrovare leggerezza e senso, lasciando affiorare una pace che nasce dentro e cresce piano.

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