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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Il vuoto del silenzio" di Matilde Lo Giacco

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 1 novembre 2025, è:

    IL VUOTO DEL SILENZIO

    di MATILDE LO GIACCO da Tropea (CZ)

    Sento il vuoto del silenzio
    pervadere la mente,
    il suono della voce
    svanire lentamente.
    È il legame di una lunga,
    amicizia solitaria:
    l’azzurro della spunta
    già dalla primaria.

    Vivo nell’ombra
    di un profilo anonimato.
    Nessuno mi conosce,
    tutti sanno il mio passato.
    Teste chine, occhi rossi
    sguardi persi, video mossi.
    Ad un tratto la realtà diventa amara:
    la vita stessa assai lontana.

    Più si è vicini, più si è distanti
    note, messaggi, cuori infranti.
    Sarà questo il destino
    di chi vivrà il futuro?
    L’anima di un bambino
    in un mondo insicuro.

       

    Recensione


    È una poesia che parla di distanza e solitudine nell’epoca della connessione continua, dove la comunicazione digitale sembra colmare il vuoto ma finisce per amplificarlo. La voce di Matilde Lo Giacco è giovane ma lucida: coglie con semplicità e dolore la contraddizione del nostro tempo, in cui la presenza virtuale diventa sostituto dell’incontro reale.


    I versi iniziali – “Sento il vuoto del silenzio / pervadere la mente, / il suono della voce / svanire lentamente” – introducono subito l’atmosfera di smarrimento. Il silenzio non è quiete, ma assenza, una presenza ingombrante che riempie tutto e toglie spazio alla parola viva. La poetessa parla di un “legame di una lunga, / amicizia solitaria”, espressione che racchiude la contraddizione tra contatto e isolamento, tipica delle relazioni nate e vissute dietro uno schermo.


    Il tono resta colloquiale, sincero, e questo ne aumenta l’efficacia. “Vivo nell’ombra / di un profilo anonimato” – scrive – e in questi due versi la condizione digitale assume il valore di una metafora esistenziale: il rischio di vivere come avatar di se stessi, senza più corpo, senza più presenza. Le immagini dei “video mossi” e degli “sguardi persi” restituiscono una realtà scomposta, filtrata, che non riesce a offrire conforto né calore umano.


    Il ritmo è lineare, scandito da rime semplici e da un lessico quotidiano, ma proprio questa immediatezza conferisce alla poesia autenticità e forza comunicativa. La chiusura – “L’anima di un bambino / in un mondo insicuro” – riporta tutto all’essenziale: la fragilità di chi cresce in un mondo dove il contatto umano si dissolve e la solitudine diventa condizione abituale.


    Il vuoto del silenzio è un piccolo ritratto della nostra epoca, scritto con sincerità e senza artifici. La poesia ci invita a guardare in faccia la distanza che ci abita, ricordandoci che solo l’ascolto e la presenza reale possono colmare il vuoto che la tecnologia, per quanto raffinata, non potrà mai riempire.

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