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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Silenzio" di Annamaria Marconicchio

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 30 agosto 2025, è:

    SILENZIO

    di ANNAMARIA MARCONICCHIO di Villaricca (NA)

    Ascolto il silenzio,
    rumoroso e inerte...
    Son cadute le maschere,
    vano appare ogni verbo.
    L’aria è ormai ferma,
    velata di cauto incanto,
    corrotta da note fantasma
    che trascinano il cuore
    in un vortice intenso.
    Ascolto un respiro,
    riempie lieve gli spazi
    che il silenzio concede
    nel suo esistere denso.
    Il silenzio mi avvolge,
    eco di eterna memoria,
    come chiave del tempo
    che apre segreti celati.
    Taccio, ascolto il mio cuore
    e nel silenzio svelo i pensieri.

       

    Recensione

    Questa poesia apre con un paradosso forte e immediato: “Ascolto il silenzio, rumoroso e inerte…”. È l’avvio di un percorso interiore che porta il lettore dentro un territorio sospeso, dove la quiete non è assenza, ma presenza viva, quasi palpabile. Annamaria Marconicchio riesce a trasformare il silenzio in un personaggio, capace di avvolgere, proteggere e allo stesso tempo turbare.


    La scrittura è fluida, fatta di immagini nette e suggestive. Le “maschere cadute” richiamano un disvelamento, una resa di fronte all’autenticità, mentre l’“aria velata di cauto incanto” costruisce una dimensione rarefatta, a metà tra il reale e l’immaginario. Ciò che colpisce è il modo in cui il testo lascia emergere la potenza nascosta dell’ascolto, che diventa quasi un atto sacro.


    Il ritmo, misurato e lineare, accompagna la riflessione come un respiro costante, “che riempie lieve gli spazi che il silenzio concede”. In questi versi c’è una ricerca di verità intima: il cuore, la memoria, i segreti celati si incontrano nel momento in cui ci si ferma e si accoglie ciò che resta.


    La poesia non parla di un vuoto, ma di una pienezza silenziosa, capace di custodire e rivelare. La chiusura, con il cuore che svela i pensieri proprio attraverso il tacere, dona al lettore un senso di pacificazione interiore. È un invito a rallentare, a percepire ciò che normalmente si perde nel frastuono del quotidiano.

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