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CONTROVERSO
13 Agosto 2025 - 06:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di mercoledì 13 agosto 2025, è:
LE NOTTI BIANCHE
di ANNA MARIA ANTONIETTA SARRA di Teano (CE)
In giovincelle stagioni
calpestai fine coltre bianca
non ricordo il tempo
è qualcosa che non vive nei ricordi
rammento solo che
guardai il sole al tramonto
nel cielo di luglio a mezzanotte
e sentii nella piazza bella
l'orologio
battere le sue tante ore morte.
Vagai come ombre
oltre il mio essere donna
mentre il cuore
ballava il suo valzer di fiori spenti
un suono dolce
mi parlò attraverso
i tuoi occhi di mondo
dove un fiume di acque lente
mi trascinò
in un vortice senza ritorno.
Oggi, ti ritrovo lì in un punto morto
e mi rivedo giovane
di anni non miei
la Terra non è più la stessa
ahimè, il tempo è fuliggine
sullo sguardo miope
e nemico infido
che conta i restanti granelli.
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Recensione
Il testo di Anna Maria Antonietta Sarra si muove tra memoria e percezione del tempo, intrecciando esperienze giovanili e consapevolezze mature. La poesia apre con l’immagine di un paesaggio innevato, legato a un passato che non si colloca in un ricordo preciso, e il riferimento al sole di luglio a mezzanotte crea un contrasto temporale netto, portando il lettore in una dimensione sospesa.
L’orologio che batte ore “morte” segna un tempo interiore, diverso da quello misurato dai calendari, e introduce la sensazione di distacco dalla realtà circostante. La figura che vaga oltre la propria identità di donna evidenzia un passaggio interiore che non cerca definizioni, ma si affida a immagini nitide.
Il “valzer di fiori spenti” e il suono che arriva attraverso occhi conosciuti delineano un incontro che segna un punto di svolta emotivo, mentre l’acqua che trascina in un vortice senza ritorno diventa segno di un cambiamento irreversibile.
La parte finale sposta l’attenzione al presente, dove il ricordo si intreccia con la percezione del tempo come peso e nemico. La “fuliggine” sugli occhi e i “granelli” da contare condensano la consapevolezza di una vita che si misura in attimi sempre più rari. Il testo, nella sua costruzione, mostra come il ritmo possa alternare lentezza e accelerazione, accompagnando il lettore in un viaggio che è allo stesso tempo cronaca personale e riflessione universale sul tempo che passa. La scelta di immagini precise e la cura nella disposizione dei versi rendono la lettura scorrevole, pur mantenendo un’intensità costante.
Per chi scrive, rappresenta un esempio di come il ricordo possa essere ancorato a segni concreti senza perdere forza espressiva, e la struttura alterna descrizione e introspezione mantenendo una coerenza che aiuta a seguire il filo narrativo. Ogni elemento è inserito per dare continuità e per fissare un momento nella memoria, rendendo la poesia riconoscibile e incisiva.
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