Cerca

Cerca

rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Alfredo Brembilla, Elisabetta Piola e Francesco Pasino

controVerso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate giovedì 7 agosto 2025 sono:

  • Fiori di Alfredo Brembilla di Bergamo;
  • Assenza di Elisabetta Piola di Torino;
  • Il susurro del tramonto di Francesco Pasino di Costanzana (VC).
    .

.

   

.

FIORI


unico e complesso algoritmo.
universo misurato, silenzioso e umile.
inarrivabile equilibrio e armonia,
beltà sublime, temporale.
chiara, limpida espressione
e manifestazione di infinita,
inafferrabile intelligenza...
senza nome né precettori…

di ALFREDO BREMBILLA di Bergamo

.

Recensione



Ci sono poesie che parlano piano, quasi sottovoce, ma sanno lasciare un’impronta nitida. Questo testo è breve, essenziale, ma carico di significato. Ogni verso sembra frutto di una contemplazione profonda, quasi di una rivelazione. La natura non viene descritta nel suo aspetto esteriore, ma nel suo essere struttura, ordine misterioso, intelligenza che non ha bisogno di parole per imporsi. L’immagine dei fiori come “algoritmo” è originale e potente: li rende qualcosa di più di una semplice bellezza visiva, li trasforma in simboli di un disegno preciso, complesso e perfetto. C'è una sorta di ammirazione silenziosa per un sistema che esiste senza clamore, e che proprio in questa sua umiltà manifesta una grandezza difficile da afferrare. Ogni parola è scelta con cura, come se non fosse concesso alcuno spreco. Il tono è sobrio, riflessivo, quasi sacro. E il silenzio che accompagna questi versi, soprattutto alla fine, non è vuoto: è denso, è un invito a fermarsi e osservare con più attenzione. È una poesia che non vuole spiegare, ma suggerire. E che in pochi versi riesce a contenere una visione del mondo. La sua forza sta nella capacità di restare semplice eppure profonda, come un fiore che sboccia senza clamore. Si percepisce un rispetto per ciò che non si può afferrare completamente, una sensibilità capace di cogliere l’invisibile. Alfredo Brembilla, con discrezione e precisione, ci offre uno sguardo poetico sul mistero dell’essere. 



   

.

Assenza

Cuore freddo,
bisogno di parole
per spegnere la solitudine
e colmare quell'assenza.
Pelle arida,
che anela una carezza
come acqua fresca
nel deserto dell'anima.

di ELISABETTA PIOLA di Torino

Recensione


Questa poesia cattura con poche parole un senso profondo di vuoto e desiderio. Il ritmo è semplice, ma ogni immagine arriva dritta al cuore, come se descrivesse uno stato d’animo universale che tutti possono riconoscere. C’è un contrasto netto tra il freddo del cuore e la sete di parole e carezze, elementi che sembrano quasi salvare dal silenzio e dall’isolamento. La scelta di parole è misurata, ogni verso pesa con la sua sincerità e il suo bisogno di conforto. Il paragone tra la pelle arida e l’acqua fresca nel deserto dà forza al sentimento di mancanza, trasformando l’assenza in un paesaggio che si può quasi toccare e sentire sulla pelle. Non ci sono eccessi o complicazioni, ma una purezza che rende la poesia immediata e vera. È come un piccolo sussurro che invita a riflettere sulla fragilità umana, sulla necessità di essere visti, ascoltati, sfiorati. L’assenza diventa protagonista, un vuoto che pesa e che cerca di essere colmato con gesti semplici ma essenziali come una carezza. Leggendo, si avverte una sensibilità profonda, un desiderio di conforto che nasce dal cuore e si riflette nella natura stessa, dove l’acqua fresca è simbolo di vita e speranza in un deserto arido. È una poesia che parla di bisogno, ma anche di delicatezza, di quel sottile equilibrio tra dolore e attesa. Elisabetta Piola riesce a condensare in pochi versi una condizione emozionale intensa, lasciando al lettore lo spazio per riempire quei silenzi con le proprie esperienze. 

.

   

.

IL SUSSURRO DEL TRAMONTO

Cosa ti può suggerire un tramonto
con i suoi colori accesi
mentre si spegne il giorno
nuvole in fiamme
nel blu che scurisce ad est
oro tra le cime
proiettate in lunghe ombre nere

Cosa ti sussurra l'aria fresca
che prende il posto
degli ultimi raggi di sole
che lentamente cancella
la tua ombra
come una risacca le impronte

Cosa ti bisbiglia il crepuscolo
aggrappato con forza
alle nuvole
che scivola adagio
inghiottito dal tempo
dove lentamente scompare
la linea dell'orizzonte

di FRANCESCO PASINO di Costanzana (VC)

Recensione

Questa poesia riesce a catturare con delicatezza e precisione l’atmosfera di un tramonto, quel momento sospeso in cui il giorno lascia spazio alla sera. Le immagini si susseguono con naturalezza, dai colori accesi delle nuvole in fiamme al blu che scurisce lentamente, fino a quel gioco di luci e ombre che avvolge il paesaggio con una calma quasi meditativa. Il testo usa un linguaggio semplice ma evocativo, capace di trasmettere non solo ciò che si vede, ma anche ciò che si percepisce: l’aria fresca che sostituisce gli ultimi raggi di sole, la lenta cancellazione dell’ombra come una risacca sulle impronte. C’è una sensibilità nel descrivere il crepuscolo, aggrappato alle nuvole e poi inghiottito dal tempo, che fa sentire al lettore la delicatezza di questo passaggio naturale e inevitabile. Francesco Pasino riesce a restituire un momento di quiete e trasformazione, invitando a rallentare e ad ascoltare quei sussurri che la natura ci offre ogni giorno.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori