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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Tra cielo e terra" di Vanni D'Alessandro

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 5 agosto 2025, è:

    TRA CIELO E TERRA

    di VANNI D'ALESSANDRO di Lugo di Romagna (RA)

    S’addormenta lentamente
    il tempo del giorno,
    palpebre tremule offrono adesso
    sottili spiragli alla luce grigia
    prima di lasciarsi andare.
    In quel prato verde sconfinato
    tu raccogli margherite
    candide e odorose,
    per farne cuscini di sogni
    e ghirlande di bellezza.
    Appena più in là
    già ondeggiano i papaveri
    e nei passi morbidi
    delle gambe tue leggiadre
    rimane infinita l’estate dei girasoli.
    Siedono i miei pensieri
    all’ombra dei faggi giganti,
    proprio dove nasce il fiume antico,
    desiderosi di seguirne il corso,
    fino a bagnare le tue impronte.
    Ti vedo piccola, poi grande,
    stringo il tuo respiro
    nel palmo della mano,
    mentre con lo sguardo
    disegno il tuo profilo tra le nubi.
    Rimani così, tra cielo e terra,
    a raccontare favole alle stelle
    e a perderti ogni tanto
    nel volteggiare folle
    del tuo aquilone.

       

    Recensione

    La poesia di Vanni D'Alessandro è un respiro lento, uno sguardo che si posa sulle cose con tenerezza e meraviglia. Ogni verso è attraversato da una luce soffusa, come quella di un pomeriggio d’estate che sta per finire, quando il giorno rallenta e tutto si fa più silenzioso e denso di significato. C’è una delicatezza sincera nel modo in cui le immagini si susseguono: margherite, papaveri, faggi, aquiloni. Ogni elemento naturale sembra parlare la lingua dell’affetto e della memoria.


    Il ritmo è calmo, quasi meditativo. Non c’è fretta nel raccontare, solo il desiderio di restare un po’ più a lungo dentro quella scena, di trattenere l’incanto del momento. È come osservare qualcuno da lontano, con l’amore e la nostalgia di chi sa che certe visioni sono preziose proprio perché fugaci. La figura femminile che attraversa il prato non è solo una presenza fisica, ma quasi un simbolo: leggerezza, bellezza, libertà.


    E poi c’è il paesaggio, che non fa solo da sfondo, ma partecipa emotivamente alla scena. Il fiume, gli alberi, le nuvole, tutto sembra ascoltare, trattenere e riflettere il sentimento che muove il poeta. Il tempo pare sospeso, e proprio in quel sospendersi si apre uno spazio poetico in cui i pensieri diventano tangibili, capaci di accarezzare, di raggiungere l’altro anche a distanza.


    L’ultimo verso, con l’immagine dell’aquilone che vola, è come una carezza lanciata al cielo. Un invito a non avere paura di perdersi ogni tanto, di lasciarsi andare al gioco, alla fantasia, alla leggerezza. Leggendo, si avverte quasi il profumo dell’erba e il fruscio del vento, come se il ricordo si facesse presenza. È una poesia che non descrive: accompagna.

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